(Teleborsa) - Non si placa il caos in Iraq, alle prese con il deciso colpo di mano dei jihadisti che ha già provocato la fuga di mezzo milione di cittadini.
Dopo aver conquistato le città di Mosul e Tikrit, gli estremisti islamici e dello Stato islamico dell'Iraq e del Levante, detti ISIL, hanno fatto sapere di voler acquisire anche il controllo di Baghdad e per questo hanno chiesto ai sostenitori di avanzare verso la capitale.
"Marceremo verso Baghdad perché lì abbiamo dei conti da regolare", ha detto il portavoce del gruppo armato in un messaggio audio diffuso su Internet, aggiungendo che i jihadisti hanno conquistato anche le città di Karbala e Najaf, sede di due dei più sacri santuari dei musulmani sciiti.
Tutto questo, di fronte alla paralisi della politica al potere visto che, per la mancanza del quorum, il Parlamento iracheno non è stato in grado di decretare lo stato di emergenza.
Il motivo di questo boicottaggio è puramente etnico-religioso: molti parlamentari sono infatti sunniti e curdi, dunque contrari a dare maggior poteri al Premier Nuri al-Maliki, che è sciita.
Intanto il Presidente della Repubblica, Hassan Rouhani ha ribadito che il Paese, che è a maggioranza sciita, combatterà con fermezza la violenza dell'ISIL.
Iraq, ribelli in marcia verso Baghdad
12 giugno 2014 - 17.37