(Teleborsa) - Con molta probabilità le elezioni presidenziali in Siria non serviranno a fermare la sanguinosa guerra civile che sta flagellando il Paese.

Il presidente Bashar al-Assad, infatti, si appresta ad essere rieletto per un terzo mandato di 7 anni.

I seggi in Siria sono aperti da stamane, ma solo sul 40% del territorio, principalmente nelle regioni lealiste mentre resteranno chiusi nelle province settentrionali dove si registra la più alta presenza di ribelli, che hanno già bollato queste elezioni come "una farsa".
A votare saranno dunque 15 milioni di siriani, su un totale di 22 milioni aventi diritto al voto.

Molte le irregolarità finora segnalate mentre il ministero degli interni parla di una "affluenza straordinaria", decidendo di prorogare fino alla mezzanotte la chiusura dei seggi, in una Damasco ancora alle prese con raid aerei nei sobborghi in mano ai miliziani ostili ad Assad.

A sfidare Assad due candidati di profilo minore, Hassan al-Nouri e Maher Hajjar.