(Teleborsa) - Questa volta è certo, la TASI non si pagherà a giugno nei comuni che non hanno emesso la delibera in tempo per il 23 maggio prossimo. Ad annunciarlo è una nota del Ministero dell'Economia, dopo le lunghe ed intense trattative intrattenute con i sindaci italiani e le voci, smentite e poi riproposte, di uno slittamento del pagamento dell'imposta sulla casa.
"Il Governo ha deciso che nei Comuni che entro il 23 maggio non avranno deliberato le aliquote - scrive il Tesoro - la scadenza per il pagamento della prima rata della TASI è prorogata da giugno a settembre. Per tutti gli altri Comuni la scadenza per il pagamento della prima rata della TASI resta il 16 giugno".
La proroga si è imposta perché molti comuni non hanno ancora definito l'aliquota maggiorata rispetto a quella standard dell'1 per mille e la suddivisione della spesa fra proprietari di casa ed inquilini, giacché questa tassa è sui servizi ed andrà pagata da entrambi, in proporzioni variabili fra il 30% ed il 50%.
Intanto, gli esperti lanciano l'allarme: in molto comuni sarà più salata dell'IMU. Secondo l'ufficio studi della UIL, una famiglia italiana pagherà in media 240 euro, meno della media IMU che era di 267 euro, ma in moltissimi comuni vi sarà un rincaro.
La TASI è solo una parte della triade di imposte che va a comporre la IUC, l'Imposta Unica Comunale, entrata in vigore da gennaio 2014. Le tre imposte sono la tassa sui servizi (TASI), l'imposta sui detentori di seconde case (IMU) e la tassa sui rifiuti (TARI). Se quest'ultima verrà gestita dai comuni, che potranno fissarne rate e scadenze secondo le esigenze della raccolta dei rifiuti, per le altre due non è così. L'acconto della TASI e dell'IMU, ad esempio, avrebbe dovuto essere pagato il 16 giugno ed il relativo saldo a dicembre.
Inutile dire che la diatriba in corso fra sindaci e Ministero ha già creato un vero e proprio caos ed un conseguente ingorgo presso i CAF, così come avverrà per il rinvio del pagamento dell'acconto, che dipenderà dall'esistenza o meno di una delibera comunale. La TASI di deve pagare o no? La domanda ricorrerà con sempre maggiore frequenza dal salumiere, giacché il rinvio non è assoluto ma relativo e contribuirà ad aumentare l'incertezza delle famiglie.