(Teleborsa) - Taglio o status quo? Il dilemma torna in auge, come ogni mese da un po' di tempo a questa parte. Non potrebbe essere altrimenti, visto che oggi la Banca Centrale Europea riunirà il proprio Comitato di politica monetaria per deliberare in materia di tassi di interesse.
Va comunque premesso che la quasi totalità degli analisti stima un nulla di fatto.
Solo tre banche d'affari delle 57 interpellate da Bloomberg si attende un nuova mossa dopo il taglio operato a novembre. Si tratta di Danske Bank e Credit Agricole, che prospettano un taglio dello 0,15%, e di Goldman Sachs, secondo la quale l'Eurotower porterà il costo del denaro allo 0,1%.
Ad alimentare l'ipotesi per un possibile intervento è soprattutto la bassa inflazione in Eurozona. I timori che la graduale ripresa economica possa essere ostacolata dalla deflazione, potrebbero infatti spingere il Presidente della BCE, Mario Draghi, ad abbracciare la filosofia della "colomba", sorprendendo tutti con una mossa espansiva.
Se lo facesse, avrebbe il pieno appoggio del Fondo Monetario Internazionale. Giusto ieri l'organizzazione ha manifestato i propri timori per l'attuale discesa dei prezzi invocando la necessità di un allentamento.
Draghi avrebbe anche il benestare della Bundesbank, che qualche giorno fa si è spinta addirittura oltre ad un eventuale taglio dei tassi, aprendo al quantitative easing.
Da tempo si discute sul fatto che la BCE, a differenza di Federal Reserve, Bank of England e Bank of Japan, abbia perso il treno della ripresa per la mancanza di una politica monetaria aggressiva. Qualcuno sostiene che non è ancora tardi per salire sulla locomotiva che porterà l'Eurozona al rilancio.