(Teleborsa) - Risparmi per cinque miliardi da maggio a fine anno, e fino a quasi 34 miliardi fino al 2016.

Carlo Cottarelli comincia a snocciolare qualche cifra sulla spending review dopo le anticipazioni del Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, sui tagli alla sanità.

In audizione presso la Commissione Bilancio del Senato, il commissario straordinario della revisione alla spesa pubblica ha affermato: "avevo parlato per il 2014 di un risparmio massimo raggiungibile di 7 miliardi di euro su base annua se si fosse iniziato a gennaio. Se si cominciasse a tagliare prima di maggio, per gli ultimi 8 mesi si arriverebbe a 5 miliardi, anche se la stima prudenziale è di 3 miliardi".

Cottarelli ha poi precisato che c'è un "margine di incertezza che dipende dalle decisioni politiche e da quanto si vuole spingere su certe leve", aggiungendo che si tratterebbe di introiti aggiuntivi rispetto a quanto indicato nella Legge di Stabilità.

Dove e come tagliare? Il piano redatto dal Commissario straordinario prevede innanzitutto una netta riduzione dell'acquisto di beni e servizi per circa 10,3 miliardi di euro.

Dal taglio degli stipendi ai dirigenti statali dovrebbero arrivare altri 1,7 miliardi mentre il settore Difesa, tra i più colpiti dall'economia domestica, potrebbe far risparmiare 2,6 miliardi entro il 2016 più altri 2,4 miliardi derivanti dalla razionalizzazione delle cinque forze di polizia (resta poi il dilemma del dimezzamento degli F35). Dai tagli dei trasferimenti alle imprese potrebbero invece arrivare altri 6,6 miliardi.

Previsti poi tagli al trasporto ferroviario e locale, che potrebbero fruttare 5,5 miliardi e un piano di esuberi per 85 mila dipendenti con blocco del turnover per i prossimi anni, che potrebbero generare 3,3 miliardi di risparmi. Da rilevare che questi ultimi due punti potrebbero dare più filo da torcere al Governo, visto che i sindacati sono già sul piede di guerra.

Tirando i conti, se si sommano anche i tagli alla spesa sanitaria (non quelli più ambiziosi ma solo quelli di "base") si arriva presto a quota 34 miliardi.