(Teleborsa) - Non si placano i disordini in Ucraina con il Paese che rimane sull'orlo della guerra civile.

La protesta è iniziata, con disordini di piazza di manifestanti che si oppongono alla decisione del Governo di rinunciare all'accordo di associazione con l'Unione Europea. Da qui sono partite le proteste con una larga maggioranza di cittadini ucraini, sostenuta da molti partiti all'opposizione, che vorrebbe che il Paese fosse più europeo e meno dipendente dalla Russia.

L'ultimo capitolo di due mesi di disordini si è scritto ieri, quando, i manifestanti hanno occupato il ministero della Giustizia a Kiev.

Non più tardi di venerdì scorso, i contestatori governativi avevano occupato a Kiev il palazzo del ministero dell'Agricoltura.

Manifestazioni che hanno portato finora ad un bilancio pesante, perché gli scontri con la polizia hanno provocato centinaia di feriti e sei vittime dall'inizio delle proteste.


"In Ucraina occorre che si fermi la violenza e riparta il dialogo. Quanto sta accadendo in queste ore a Kiev è inammissibile. Guardiamo con angoscia a questa crescita continua degli scontri e della repressione. L'Unione europea non può accettare un'evoluzione così drammatica degli eventi.", Questo il commento amaro di Palazzo Chigi che, in una nota ufficiale, esprime la posizione del governo italiano. Vicino con la preghiera anche Papa Francesco, che all'Angelus di ieri ha dichiarato: "sono vicino con la preghiera all'Ucraina a quanti hanno perso la vita in questi giorni e alle famiglie. Auspico che si sviluppi un dialogo costruttivo tra le istituzioni e la società civile evitando ogni ricorso a azioni violente, prevalgano nel cuore di ciascuno lo spirito di pace e la ricerca del bene comune!".