(Teleborsa) - Il 2014 un aiuto lo porterà in tema occupazionale. E' sulla rampa di lancio, infatti, il piano lavoro per i giovani, dedicato agli under 30 che sono disoccupati e non studenti, ormai noti con il termine anglosassone di "neet". Secondo le stime, si tratta di circa 2,2 milioni di giovanissimi, con età compresa fra 15 e 29 anni, che non hanno alcuna prospettiva per il futuro ed hanno già completato il ciclo di studi.
Il Piano lavoro, messo a punto dal Governo ed appena autorizzato dalla UE, trae linfa da dai finanziamenti europei con il contributo nazionale. Il piano denominato Youth Garantee (Garanzia giovani) ha un valore di 1,5 miliardi di euro, da spendere nel biennio 2014-2014, e costituisce il primo strumento per l'incentivazione all'assunzione dei giovani. Esistono poi altri due assi nella manica, il bonus assunzioni, che ha un valore di 800 milioni, ed il rilancio dell'apprendistato.
A chi è rivolto il Piano Garanzia Giovani? Il piano consentirà ai giovani studenti (quattro mesi prima del completamento del corso di studi) o ai senza lavoro (entro quattro mesi dall'inizio della condizione di inoccupato) di scegliere una delle sei modalità di impiego previsto: contratto finanziato con un bonus d'assunzione, apprendistato, tirocinio retribuito, servizio civile con borsa, percorso formativo integrativo, percorso per mettersi in proprio e favorire l'autoimprenditorialità.
Il Piano lavoro usufruirà delle vecchie strutture dei centri per l'impiego, con l'aggiunta di agenzie private ed altri enti accreditati a livello nazionale.
Il bonus assunzioni è volto ad incentivare l'assunzione di giovani con pochi studi, soprattutto nel Mezzogiorno, e prevede l'assunzione di giovani under 30, che non abbiano il diploma di scuola superiore e siano senza impiego da almeno sei mesi. Il bonus prevede uno sgravio fortissimo per le imprese (un terzo) con tetto massimo elevatissimo (650 euro).
La via preferenziale all'accesso al mondo del lavoro resta però l'apprendistato, che ha ricevuto un nuovo impulso in quest'ultimo biennio, sin dalla Riforma Fornero. Esistono tre tipologie di apprendistato: quello per l’acquisizione di una qualifica o diploma, quello professionalizzante o di mestiere, quello di alta formazione e ricerca.