(Teleborsa) - Tutti con il fiato sospeso in attesa della riunione del FOMC della Fed, che annuncerà nel pomeriggio le sue decisioni di politica monetaria sulle quali si discute ormai da mesi.
Gli economisti e gli investitori non fanno che scommettere sul cosiddetto" tapering", un termine che è stato coniato quasi involontariamente dal Presidente uscente della Fed, Ben Bernanke, quando parlò per la prima volta della necessità di chiudere i rubinetti della ricchezza affluita all'economia.
La Banca Centrale americana, dunque, potrebbe già ritirare gli stimoli all'economia, predisposti durante la Grande Crisi del 2011, classificata come la più grave dopo quella del 1929 e la più significativa dal dopoguerra ad oggi, nonostante molti esperti ritengano che il mese giusto per prendere questa decisione sia marzo e non dicembre.
Il programma di ritiro graduale delle misure di quantitative easing della Federal Reserve, che attualmente sono pari a 85 miliardi al mese, potrebbe iniziare prima di Natale, dati i segnali di forte miglioramento giunti dall'economia a stelle e strisce.
Intanto, il Presidente della Fed di St Louis James Bullard, uno dei più convinti falchi del FOMC, ha anticipato che "il miglioramento del mercato del lavoro potrebbe giustificare per ora un piccolo ritiro (degli stimoli), mentre la Fed continuerà a monitorare le prospettive di inflazione per tutta la prima parte del 2014".
Parlando ad un convegno a St. Louis, il membro della Fed ha spiegato che se l'inflazione non dovesse tornare vicino al target, la banca centrale potrebbe decidere di sospendere il programma di ritiro del QE3.
Anche un altro membro della Fed, il Presidente del distretto di Richmond Jaffrey Lacker ha confermato che al prossimo meeting si potrebbe discutere del "tapering", ma non ha dato indicazioni sul possibile risultato del dibattito.
La settimana scorsa, invece, l'ex vice presidente della Fed, Donald Kohn, ha dichiarato che il board della Fed è imbarazzato, nel senso che il portafoglio titoli corre il rischio di crescere quasi senza limiti.
Se tapering sarà, cosa significherà per l'economia e le tasche degli italiani? La stretta della Fed provocherà un aumento dei tassi di interesse dei titoli di stato e, dunque, del costo a cui uno Stato si finanzia. Una pessima notizia per lo Stato italiano che potrebbe veder crescere nuovamente i tassi sui BTP ed il temutissimo spread, pagando più interessi e venendo costretto, in cambio, a chiedere altri sacrifici ai cittadini.