(Teleborsa) - Italiani popolo di analfabeti in materia bancaria. I soldi? Nell'era del digitale e dell'home banking restano ancora sotto il cuscino, in parte per ragioni culturali, ma spesso anche per evitare i controlli sempre più stringenti delle autorità fiscali.
In termini assoluti l'Italia detiene il record europeo di "unbanked", stando ad una elaborazione della CGIA su dati forniti dagli istituti statistici italiano (ISTAT) ed europeo (Eurostat). Sarebbero almeno 15 milioni gli italiani che non tengono i propri risparmi presso un istituto di credito (dato che va corretto per tener conto delle persone che possiedono libretti postali e di chi usufruisce del conto di un familiare).
Questi dati presentano un quadro decisamente sconfortante, perché in Italia la percentuale di chi non ha un conto si attesta al 29%, alla stregua della Polonia, contro il 14% della media europea. Fanno meglio di noi anche la Grecia ed il Portogallo, mentre resta in coda la Romania.
Di fronte a questi dati, il segretario della CGIA Giuseppe Bortolussi ha sottolineato che "introdurre l'obbligo della tracciabilità dei pagamenti potrebbe dar luogo a parecchi problemi", aggiungendo anche che "questa operazione rallenterebbe la velocità di circolazione della moneta, creando non pochi problemi di natura economica".
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30 ottobre 2013 - 16.32