(Teleborsa) - Shutdown, questo sconosciuto... Almeno in Europa e nelle principali nazioni industrializzate, dove esecutivo e Parlamento sono generalmente controllate da una sola forza politica, o coalizione che sia. E, in casi di gravi rotture, si sciolgono le Camere e si va al voto.
Ma in America è diverso, perché la legge statunitense prevede il congelamento temporaneo dei servizi statali non necessari qualora il Presidente e/o una o entrambe le Camere del Congresso non dovessero trovare un accordo sulla legge di bilancio. In questi giorni la parola "shutdown" sta riempiendo le pagine dei giornali perché Repubblicani (che controllano la Camera) e Democratici (che controllano il Senato) non hanno trovato la quadra sulla finanziaria. E dato che negli States l'anno fiscale inizia dal 1° ottobre, è scattato lo shutdown.
Niente di nuovo comunque: tra il 1976 e il 1995 se ne sono susseguiti tanti al punto che allora, probabilmente, non facevano più notizia. In alcuni casi le attività sono state congelate più volte nel corso dell'anno.
Ma quest'ultimo shutdown è diverso, un po' perché non capitava da 17 anni, un po' perché le casse dello Stato americano stanno per rimanere vuote e serve ora un idillio tra i membri del Congresso affinché trovinp un accordo su una legge che innalzi il tetto del debito federale.
Tornando allo shutdown, tra le attività federali "essenziali" vi sono il Servizio Meteorologico Nazionale e le sue agenzie affiliate, i servizi medici presso le strutture federali, il servizio postale, le forze armate, la gestione del traffico aereo e il sistema penale.
Per il resto, tutti gli altri servizi sono a rischio e ciò significa che circa 800 mila dipendenti pubblici andranno in licenza. I militari e il personale essenziale continuerà invece a lavorare, ma non è detto che percepirà lo stipendio alla data canonica.
Chi può dormire sonni tranquilli sono i membri del Congresso: il loro stipendio può essere congelato solo con apposita legge (che non è quella dello shutdown, detta Antideficiency Act).
Cosa ne pensa l'opinione pubblica dello shutdown? Secondo un sondaggio CNN/ORC, premesso che il 60% dei cittadini americani avrebbe preferito evitarlo, il 46% crede che l'errore è stato dei Repubblicani, mentre per il 36% è colpa di Obama. Ad ogni modo, un terzo degli intervistati vuole la Patient Protection and Affordable Care Act, la maxi-riforma della sanità meglio nota come Obamacare, perché fortemente voluta dal Presidente.
Anche se è proprio per colpa dell'Obamacare che ci si trova nelle attuali condizioni. I Repubblicani chiedevano che fosse rinviata di almeno un anno perché molto onerosa per lo Stato. La loro proposta non è stata accettata dai Democratici, così Capitol Hill è stato congelato. Ma, smacco per il tea-party & Co., gli accantonamenti per l'Obamacare sono scattati da oggi.