Il mondo della scuola attende la Riforma GianniniIn attesa che suoni la prima campanella si continua a guardare con interesse alla
Riforma della scuola, che proprio in questi giorni è tornata in Consiglio dei ministri. Il piano Giannini per il rilancio della scuola italiana, con un occhio attento alla spesa ed alle economie di scala, prevede un possibile azzeramento delle supplenze, la valorizzazione del merito, l'
abbandono del precariato e 150 mila nuove assunzioni. Si parla anche di sponsor privati, aperture alle scuole paritarie, organico funzionale.
In tutto questo, il premier Matteo Renzi ha assicurato che le coperture ci sono e che
il Piano è pronto. Si tratta di un pacchetto che costerà circa tre miliardi di euro, ma "investire sull'istruzione in un momento di crisi profonda vuol dire preparare la svolta radicale dei prossimi anni", ha dichiarato il
ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini. "I supplenti non saranno eliminati fisicamente", ha precisato con una battuta la Giannini specificando che bisognerà "ragionare in termini di organico funzionale e non di organico di diritto. È l'uovo di Colombo che chi lavora nella scuola conosce da tempo, ma che nessun governo ha avuto il coraggio di affrontare direttamente perché significa
prendere coscienza che le supplenze non fanno bene né a chi le fa né a chi le riceve".
Ad inizio settembre il presidente del Consiglio Matteo Renzi, ha deciso di pubblicare sul sito del governo passodopopasso.italia.it i principali punti della riforma della scuola, o
patto educativo, come preferisce definirlo il premier. Il documento si articola in dodici punti: "mai più precari, dal 2016 solo concorsi,
basta supplenze, la scuola fa carriera, la scuola si aggiorna, scuola di vetro, sblocca scuola, scuola digitale, cultura in corpore sano, le nuove alfabetizzazioni, fondata sul lavoro, la scuola per tutti tutti per la scuola".
Non ci resta che augurare a quasi otto milioni di studenti un buon inizio d'anno scolastico.
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