4. Il TFR: cosa è, come si calcola e facoltà di richiedere un anticipo sull'importo maturato Il Trattamento di fine rapporto o liquidazione è la somma che viene corrisposta dal datore di lavoro al lavoratore dipendente al termine del rapporto di lavoro, qualunque sia la causa che ne determina la cessazione.
Si tratta sostanzialmente di una retribuzione differita nel tempo, che matura di anno in anno in relazione al lavoro prestato e all'ammontare della retribuzione.
Il TFR si determina accantonando, per ciascun anno, una somma pari al 6,91% della retribuzione lorda.
Gli importi sono rivalutati, al 31 dicembre di ogni anno, con l'applicazione di un tasso che viene determinato sommando un coefficiente fisso, pari all'1,5%, ed uno variabile, pari al 75% dell'aumento dell'indice dei prezzi al consumo fissato dall'Istat.
Dopo 8 anni di servizio presso lo stesso datore di lavoro, il lavoratore dipendente ha la facoltà di chiedere un anticipo sul TFR, maturato fino a quel momento, nella misura massima del 70%, per spese urgenti rigorosamente documentate (spese sanitarie per terapie ed interventi straordinari riconosciuti da strutture pubbliche, acquisto prima casa per sé o per i figli).
In caso di decesso del lavoratore, il TFR accantonato è liquidato al coniuge, ai figli e, se erano a suo carico, ai parenti entro il terzo grado e agli affini entro il secondo. In mancanza di tali eredi, le indennità sono attribuite secondo le norme della successione legittima.
"