2. Chi è interessato alla riforma
Sono interessati alla riforma della previdenza complementare tutti i lavoratori autonomi e i lavoratori dipendenti.
Possono, quindi, aderire alle forme pensionistiche complementari le seguenti tipologie di lavoratori:
- i lavoratori dipendenti sia del settore privato che del settore pubblico;
- i lavoratori assunti in base alle tipologie contrattuali previste dal decreto legislativo n. 276/03 (legge Biagi): soggetti con contratto di lavoro in somministrazione, con contratto di lavoro intermittente, con contratto di lavoro ripartito, con contratto di lavoro a tempo parziale, con contratto di apprendistato, con contratto di inserimento, con contratto di lavoro a progetto, con contratto di lavoro occasionale;
- i lavoratori autonomi;
- i liberi professionisti;
- i soci lavoratori di cooperative;
- i soggetti che svolgono lavori di cura non retribuiti derivanti da responsabilità familiari nonché i soggetti che svolgono, senza vincolo di subordinazione, lavori non retribuiti in relazione a responsabilità familiari e che non prestano attività lavorativa autonoma o alle dipendenze di terzi e non sono titolari di pensione diretta.
Si fa notare che, alle forme pensionistiche complementari di carattere individuale (
fondi aperti e PIP) possono aderire anche soggetti diversi da quelli sopra elencati, come ad esempio i soggetti che non hanno reddito da lavoro.
Possono inoltre iscriversi alle forme pensionistiche complementari anche i c.d. "
soggetti fiscalmente a carico" cioè quei soggetti rispetto ai quali il percettore del reddito fruisce delle deduzioni o delle detrazioni prevista dalla normativa fiscale vigente.
Affinché i soggetti fiscalmente a carico possano effettivamente iscriversi ad un fondo pensione di natura negoziale è necessario che tale facoltà sia espressamente prevista dallo statuto del fondo pensione.
Fonte: www.tfr.gov.it
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