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Dl lavoro, da smart working PA a fringe benefit: le novità

Economia
Dl lavoro, da smart working PA a fringe benefit: le novità
(Teleborsa) - Proroga dello smart working per i dipendenti pubblici fragili, ancora da valutare se fino al 31 agosto o al 30 settembre; assicurare le risorse per l'assegno di inclusione ai disabili, che rischiano di essere penalizzati per l'estensione del beneficio ai soggetti inseriti in programmi di cura e assistenza.



Sono questi i nodi ancora da sciogliere sul decreto lavoro, che domani la Commissione affari sociali del Senato riprende ad esaminare dopo la sospensione delle sedute di ieri e oggi per la morte di Silvio Berlusconi. Tutto - come sempre - dipenderà dalle risorse per la copertura economica, che governo e maggioranza in queste ore stanno cercando di individuare. L'obiettivo è di consentire alla Commissione di chiudere nella stessa giornata di domani l'esame del decreto, che approderà in Aula nel pomeriggio di martedì 20 giugno per la discussione generale. Con un emendamento già approvato in Commissione, per il settore privato è stata prevista la proroga del lavoro agile dal 30 giugno al 31 dicembre 2023, sia per i fragili che per i genitori con figli fino a 14 anni. Ma in questo caso non servono coperture. Per il settore pubblico invece è esclusa la proroga per i lavoratori con figli under 14, mentre per i soggetti fragili si valutano, appunto, le due possibili scadenze del 31 agosto o del 30 settembre. Limitare al 31 agosto escluderebbe di fatto la scuola (gli insegnanti), con un notevole risparmio

Per quanto riguarda l'assegno di inclusione, l'ampliamento del beneficio ai soggetti in condizioni di disagio psicologico e sociale rischia di ridurre le risorse a disposizione per le persone con disabilità. Per evitare che questo accada è necessario mettere sul piatto ulteriori fondi (circa 50 milioni) e rivedere la scala di equivalenza "per non penalizzare questi soggetti", ha spiegato la relatrice del decreto, Paola Mancini (FdI).

Capitolo fringe benefit: la soglia esentasse dovrebbe restare a 3.000 euro per i lavoratori dipendenti con figli e a 258 euro per gli altri. Nonostante l'intenzione della relatrice di elevare il livello base da 258 euro a 1.000 euro per tutti, la difficoltà a reperire le coperture non consente per ora questo miglioramento.
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