(Teleborsa) -
Segnali di frenata giungono dall'economia britannica nel 2° trimestre dell'anno, che sconta in pieno gli effetti della crisi innescata dalla pandemia e dalla guerra in Ucraina, con l'aumento dei prezzi energetici e dell'inflazione ed il persistere di problemi legati alle catene di approvvigionamento.
Il
PIL del Regno Unito ha evidenziato un
decremento dello 0,1% su trimestre, dopo il +0,8% registrato nei tre mesi precedenti. Il dato è comunque leggermente
superiore alle stime degli analisti che erano per una contrazione dello 0,2%. La
variazione tendenziale è indicata a
+2,9%, sopra le attese (+2,8%), contro il +8,7% registrato il trimestre precedente.
Anche la produzione è scesa a luglio, ma fa meglio delle attese. L'indice della produzione industriale ha
registrato un
decremento dello 0,9% su base mensile dopo il +1,3% del mese precedente, ma supera il
-1,3% atteso dagli analisti. Il dato tendenziale registra un aumento del 2,4% dopo il +1,8% di maggio e supera il +1,6% del consensus.
La
produzione manifatturiera, su base mensile, registra un
+1,3% a fronte del +0,9% atteso, e si confronta cn il +2,6% di maggio. La variazione annua registra un -1,6%, (-1,8% le stime) dopo il +1,7% precedente.
(Foto: © Ion / 123RF)