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Auto e mobilità, effetto pandemia: cosa è cambiato?

La fotografia scattata dalla ricerca "La mobilità che non cambia - Un'Italia a due velocità, tra chi abbraccia il nuovo...e chi non può ancora permetterselo"

Economia
Auto e mobilità, effetto pandemia: cosa è cambiato?
(Teleborsa) - Oggi gli italiani si muovono in auto più di quanto accadeva prima della pandemia (+60%), ma il mercato degli acquisti è praticamente fermo e il parco circolante continua a invecchiare. E' questa una delle principali evidenze emerse dalla ricerca "La mobilità che non cambia - Un'Italia a due velocità, tra chi abbraccia il nuovo...e chi non può ancora permetterselo" condotta da Aniasa, l'Associazione dei servizi di mobilita' di Confindustria, e da Bain & Company.

Lo studio analizza i cambiamenti nelle abitudini di mobilità degli italiani, approfondendo l'andamento della transizione verso la mobilità elettrificata. Per farlo, parte da un assunto: negli ultimi mesi gli italiani sono tornati ad utilizzare massivamente l'auto, circa il 60% in piu' di quanto facevano pre-pandemia (a gennaio 2020), come certifica anche l'App Mappe di Apple. La ricerca effettuata su 1.000 consumatori conferma ulteriormente questo trend: l'auto personale è il mezzo di trasporto usato piu' spesso (dal 69% del 2020 al 73% del 2021) e gli utenti sono molto piu' propensi degli anni scorsi ad utilizzare il car sharing (dal -54% del 2020, al -16% del 2021 al +2% del 2022) ed i monopattini elettrici (dal -8% del 2021 al +5% del 2022). Alla base di questa ritrovata mobilità è anche il ritorno sui luoghi di lavoro: mentre nel 2019 si lavorava da remoto in media solo 0,8 giorni a settimana, il Covid ha portato questo valore a 2,6 nel 2020, per poi riscendere a 2,1 nel 2021 e a soli 1,4 giorni a settimana nel 2022.

La ricerca mostra come, nonostante la ritrovata mobilità, il mercato automotive sia tuttavia alle prese con la peggior crisi dagli anni Settanta. Nel 2021 le immatricolazioni sono scese sotto quota 1,5 milioni di unità, con il 2022 che sta segnando una contrazione del 27% da inizio anno. Il temporaneo arresto del mercato, tuttavia, potrebbe non essere un problema assoluto, visto che l'Italia ha un indice di motorizzazione tra i più alti al mondo (670 auto ogni 1.000 abitanti, circa 1,5 auto per nucleo familiare). Peccato però che si continui a registrare un costante invecchiamento del parco circolante passato dal 2000 a oggi da un'età media di 8,8 a 11,5 anni. La risposta alla necessità di svecchiare la nostra mobilità non può arrivare solo dalle nuove forme di mobilità (ad esempio bike sharing e monopattino), particolarmente diffuse nel contesto metropolitano, dove però è presente oggi solo il 15,5% del parco circolante.

L'indagine rileva anche che cresce lentamente l'elettrico, quasi esclusivamente nelle città del Nord Italia e nelle flotte aziendali. Sta aumentando il "divario di mobilità" tra chi può permettersi le vetture con nuove motorizzazioni (suv e vetture grandi) e chi invece non può farlo e si affida alla propria vecchia auto. Il noleggio, anche per privati, si candida ad essere motore di una mobilità più sostenibile.
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