(Teleborsa) -
Conto alla rovescia per il meeting di Jackson Hole e per le parole del
Presidente della Fed Jerome Powell, in avvio dei lavori del simposio dei banchieri centrali. Un'occasione d'oro per smentire o confermare le
aspettative del mercato, che puntano su nuovi
taglio dei tassi d'interesse.
Le
pressioni politiche (e non) sono molte sul numero uno della banca centrale americana, che deve fare i conti con le
ripetute critiche del Presidente USA Donald Trump e con la
guerra commerciale (e valutaria) in atto da mesi con la Cina. Una scelta difficilissima dato che la linea politica di Trump e Powell si trova su terreni spesso divergenti, soprattutto per quanto concerne il dollaro ed il monitoraggio del cambio.
Il punto cruciale restano le decisioni relative ad un nuovo eventuale taglio dei tassi, che non sono scontate, dopo che i
verbali della Fed hanno confermato che la
riduzione dei tassi a luglio è da considerare come un
"aggiustamento di metà ciclo". E d'altronde, lo stesso Powell nella conferenza stampa seguita al meeting del 31 luglio aveva messo in guardia i mercati sulla natura transitoria di questo taglio e sul fatto che non era da considerare un cambio di rotta della politica monetaria.
Le reazioni si sono viste sul mercato dei
cambi, dove lo
yuan ha raggiunto nuovi minimi da 11 anni e mezzo, contro il dollaro, a quota 7,0992, mentre il biglietto verde si apprezza, spingendo anche
l'Euro a 1,1054 USD (-0,23%).
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l'oro che si è spinto quasi a toccare i 1500 dollari l'oncia, con scambi al momento attorno a 1995 USD (0,18%).