(Teleborsa) -
Completo blu, cravatta rossa e fascicolo in mano: il Presidente del Consiglio
Giuseppe Conte, avvocato prestato alla politica, arriva nell'Aula del Senato, nella doppia veste di difensore e pubblica accusa. Va in scena alle 15.09 "l'operazione verità" targata Conte: era la sua, infatti, la mossa più attesa per comporre lo
scacchiere della crisi d'agosto. Durante il suo intervento in Senato, ha definito
"oggettivamente grave", per le conseguenze "economiche e politiche" sul Paese, la decisione del Ministro dell'Interno, seduto alla sua destra tra i banchi del governo, di staccare la spina depositando una mozione di sfiducia.
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La decisione della Lega
"interrompe prematuramente per ragioni elettorali un'operazione di governo che aveva ottenuto molti risultati e molti ne stava realizzando", ha aggiunto. Inoltre, viola "il solenne impegno che il leader della Lega aveva assunto con il contratto di governo" e comporta "gravi rischi per il Paese" in virtù delle tempistiche che rendono "altamente probabile" l'esercizio provvisorio e l'aumento dell'Iva.
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Amici della Lega - ha continuato il Premier -
avete tentato di accreditare maldestramente l'idea del governo di no. Pur di battere questa grancassa mediatica avete macchiato 14 mesi di intensa attività di governo. Avete offeso non solo il mio impegno personale ma anche la costante dedizione dei
vostri ministri e sottosegretari che mi hanno affiancato con passione fino all'ultimo giorno". "Questo governo si arresta qui" per via della crisi che lo
"compromette", dice Giuseppe Conte che conclude: "Alla fine del dibattito parlamentare mi recherò al
Quirinale dal
Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per rassegnare le mie dimissioni da Presidente del Consiglio".
(Foto: Per gentile concessione della Presidenza della Repubblica)