(Teleborsa) - Non era facile trovare chi sostituisse Mario Draghi dopo 8 anni di guida della Banca centrale europea.
Christine Lagarde, 63 anni, la
prima donna a essere eletta alla presidenza della Bce, primato che aveva già conquistato come
direttore generale del Fondo monetario internazionale, non è un'economista né un'esperta di politica monetaria ma, senza dubbio, è una leader.
Inclusa più volte nella
lista delle 100 donne più potenti del mondo secondo Forbes, presenza forte del World Economic Forum di Davos, dopo la sua lunga carriera di avvocato che in 24 anni l'ha portata al vertice dello
studio legale internazionale, Baker & McKenzie, con sede negli Stati Uniti,
Christine Madeleine Odette Lallouette (Lagarde è il cognome del marito da cui ora è divorziata)
nel 2005 ha iniziato la sua carriera politica a Parigi, nel centrodestra francese, come
ministro del Commercio dell'esecutivo guidato da Dominique Villepin. Dopo aver ricoperto, per un breve periodo la carica di
ministro dell'Agricoltura, nel 2007 diventerà
ministro delle Finanze. Atleta della nazionale francese di nuoto sincronizzato, vegetariana, Lagarde è stata anche la prima donna a ricoprire il ruolo di
ministro delle Finanze dei Paesi del gruppo del G7, come responsabile del Tesoro francese tra il 2007 e il 2011,
in quota ai conservatori dell'Ump e sotto l'Eliseo di Nicolas Sarkozy (premier François Fillon). Ruolo che nel 2011 le aprirà le porte della
direzione del Fondo monetario internazionale, come
successore di Dominique Strauss-Kahn, nel quale verrà riconfermata nel 2016.
Lagarde, alla guida della Bce a partire dal prossimo primo novembre, si troverà a fronteggiare un momento difficile, sebbene non paragonabile alla situazione economica ereditata da Mario Draghi nel 2011. Nonostante la sua inesperienza in tema di banche centrali, si troverà la strada in gran parte già tracciata dal suo predecessore.
Quella emersa da vertice di Bruxelles appare, infatti, a tutti gli effetti una scelta di continuità. Se è vero che Lagarde in passato ha appoggiato talvolta politiche di austerità,
la sua linea non sembrerebbe molto diversa da quella indicata da Draghi volta e elargire stimoli monetari nei momenti di crisi ma a fronte di uno stretto controllo dei bilanci pubblici. Durante la crisi nella zona euro, Christine Lagarde, all'epoca a Bercy, "è stato uno dei ministri più influenti e ha consentito all'epoca a Jean-Claude Trichet e Mario Draghi (che si sono succeduti alla Bce, ndr) di fare molte cose", ha affermato
il segretario di Stato francese per gli affari europei, Amelie de Montchalin respingendo al mittente le reazioni perplesse di alcuni osservatori che ne hanno evidenziato la mancanza di esperienza di Lagarde come banchiere centrale e il conseguente presunto deficit di credito al cospetto dei mercati finanziari.
"Quando risolve le crisi nel mondo, lo fa con i banchieri centrali. Ho piena fiducia e penso che sorprenderà molte persone proprio per il fatto di essere in grado di portare anche una voce, che certo è di politica monetaria, ma è anche di politica economica ed è estremamente politica", ha concluso il Segretario di Stato.