(Teleborsa) -
Il welfare aziendale è percepito con sempre più attenzione dalle PMI, che ne iniziano a far uso in varie forme e modalità, percependo non solo la sua importanza per il benessere del lavoratore (welfare in senso stresso), ma anche per l'azienda mediante
l'aumento della produttività.
E' quanto emerso oggi dall'indagine Welfare Index PMI, promossa da
Generali Italia con la partecipazione delle maggiori Confederazioni italiane - Confindustria, Confagricoltura, Confartigianato e Confprofessioni – e presentata oggi al Salone delle Fontane all'Eur, Roma. ndagine che quest'anno ha coinvolto
più di 4 mila imprese (+20% rispetto all'anno scorso).
“Il welfare fa crescere le imprese e fa bene al Paese", afferma
Marco Sesana, Country Manager e Amministratore Delegato di Generali Italia, spiegando che "il benessere dei dipendenti e l’aumento della produttività sono i risultati che l’imprenditore oggi
dichiara con il suo impegno nel welfare aziendale".
Welfare Index PMI redige un
Rapporto che offre la fotografia sullo
stato del welfare nelle PMI italiane, prendendo in considerazione
12 aree di intervento: previdenza integrativa, sanità integrativa, servizi di assistenza, polizze assicurative, conciliazione vita-lavoro e tutela delle pari opportunità, sostegno economico, formazione per i dipendenti, sostegno all'istruzione di figli e familiari, cultura, ricreazione, tempo libero, sostegno dei soggetti deboli e integrazione sociale, sicurezza e prevenzione incidenti, welfare allargato al territorio e alla comunità.
Numeri in crescita per il welfare fra le PMI
Dal Rapporto è emerso che sono
raddoppiate in tre anni le imprese “molto attive” nel welfare aziendale con almeno 6 aree d'intervento:
dal 7,2% al 14,3%, mentre più del 41% è attivo in almeno 4 delle 12 aree di welfare aziendale.
Prospettive rosee per il futuro Nei prossimi 3-5 anni,
il 52,7% delle PMI si propone
un’ulteriore crescita del welfare aziendale, in particolare negli ambiti di: salute e assistenza; conciliazione vita e lavoro; giovani, formazione e mobilità sociale.
Un lavoratore soddisfatto fa bene anche all'impresaIl Rapporto 2018 mette in evidenza una
stretta correlazione tra il miglioramento de
l benessere/soddisfazione dei lavoratori e la crescita della
produzione aziendale: questi fattori secondo il
42,1% delle imprese, sono il principale obiettivo nelle scelte di welfare. Il
35,6% delle imprese intervistate dichiara, infatti, di aver aumentato la propria
produttività come conseguenza di una maggiore soddisfazione dei lavoratori. Questo vale ancor di più per le aziende molto attive nel welfare: il 63,5% conferma di aver ottenuto un incremento produttivo.
Questi numeri sono stati presentati da
Enea Dallaglio, Amministratore delegato di Innovation Team, che ha realizzato l'indagine.
Si fa presto a dire welfare aziendale...Il welfare aziendale in realtà comprende una
molteplicità di iniziative più disparate per accrescere il benessere dei lavoratori ed, a cascata, migliorare la salute dell'impresa. Iniziative tanto numerose quanto particolari, che vanno
spesso costruite "su misura" per l'azienda.
E' possibile così trovare dipendenti più felici sul luogo di lavoro grazie all’
esperto family friendly, ma anche mamme contente di mantenere lo stipendio al 100% durante la
maternità. C’è poi chi propone
check up sanitari gratuiti e benefit salute e, ancora, chi ha introdotto
l’università in azienda per la formazione dei giovani dipendenti.
In generale, la
categoria salute e l’assistenza resta la più popolata: vi ricorre il
42% delle imprese contro il 32,2% precedente. L'altra area più interessante per le PMI è la
conciliazione vita e lavoro: le imprese che attuano misure di flessibilità sono più che raddoppiate negli ultimi due anni, passando dal 16,1% al
34,3%. Infine, c'è grande interesse anche alle tematiche
giovani, formazione e sostegno alla mobilità sociale: sono già il 38% le imprese con almeno un’iniziativa in quest’area.
Un premio per le imprese "virtuose" che ottengono le "5W"Per il secondo anno Welfare Index PMI ha
attribuito il Rating Welfare Index PMI 2018, uno strumento che permette alle imprese di comunicare il proprio livello di welfare in modo più semplice e immediato, facendo diventare il welfare aziendale un vantaggio competitivo, oltre che a stimolare un percorso di crescita.
Tutte le
imprese partecipanti all’indagine sono state classificate con un valore crescente da 1W a 5W, sulla base dell’ampiezza e del contenuto delle iniziative, dell’originalità e delle politiche di welfare, dove per 1W si viene considerati nei "novellini" o "welfare accredited", mentre la categoria a 5 W significa
"welfare Chiampion".
38 le aziende che quest'anno hanno ottenuto le 5W e si sono classificate
campionesse,
contro le 22 della passata edizione.
Fra le aziende vincitrici, che oggi sono state premiate, c'è la
Co.Mac, premiata come 1° classificata, che ha attuato misure di welfare come l'istruzione dei figli, cultura e tempo libero, formazione dipendenti, sostegno economico ai dipendenti e sicurezza/prevenzione degli incidenti. All'interno di questi ambiti di intervento le misure sono molto particolari: dalle misure "salva tempo" come la lavanderia, la doggy bag (cena pronta) ed il massaggio benessere ai vari tipi di benefict per produttività, nascite, matrimoni ecc.
La seconda classificata, B+B International, si è distinta per il programma
"Fiocchi in B+B", assicurando alle future mamme e neo mamme l'assistenza più varia: dalle pratiche e documentazioni per la maternità aol supporto psicologico e reinserimento in azienda.
Sul podio anche Colorificio San Marco, dove il
welfare funziona come l'home banking: la società ha fatto del welfare un servizio al dipendente
gestito su un'app in grado di rilevare gusti e bisogni del dipendente fra ole numerose forme di welfare attive e gestire la posizione personale di ciascun dipendente.