(Teleborsa) - E' ripreso stamane alla Camera l'esame sulla Legge Elettorale in clima che si presenta tutt'altro che disteso dopo il primo incidente in Aula avvenuto ieri, 7 giugno quando ha traballato il
patto a quattro raggiunto dai principali partiti (
PD, Movimento 5 Stelle, Forza Italia e Lega) che prevede modifiche che investono i capilista bloccati ed i collegi uninominali, portando ad un modello tedesco italianizzato.
Ieri, nei voti sulle pregiudiziali sono entrati a gamba tesa i
franchi tiratori che hanno fatto mancare all'appello una sessantina di voti che sulla carta avrebbero dovuto seguire le indicazioni della Commissione (e del patto dei quattro partiti). Franchi tiratori che oggi hanno ripreso l'assalto alla legge elettorale
Oggi 8 giugno, a Montecitorio, è passato un emendamento di Forza Italia con il parere contrario della Commissione. A questo punto il caos con le polemiche che si fanno aspre.Non manca nemmeno il reciproco scambio di accuse tra PD ed M5S. A fare da contorno un piccolo "disguido" sul tabellone del voto che, per errore ha fatto in qualche modo capire chi si è ritirato dal Patto dei quattro partiti.
I Dem puntano il dito sui pentastellati: "Abbiamo chiarissima l'operazione del
M5S - ha dichiarato il capogruppo
Dem Ettore Rosato - che ha voluto far fallire la legge elettorale. Ne prendiamo atto, bastava che lo dicessero subito che non sono capaci di mantenere la parola data.
La legge elettorale è morta" ha dichiarato, a Montecitorio, il relatore della riforma elettorale
Emanuele Fiano del PD che on
Twitter scrive I #cinquestelle fanno fallire la #LeggeElettorale. Per pochi secondi il voto è stato palese, loro hanno votato a favore questa è la prova"