(Teleborsa) - Conti pubblici dell'Italia ancora nel mirino dell'Unione Europea.
Nella settimana cruciale per la Manovrina di correzione richiesta da
Bruxelles,
arriva un nuovo attacco all'Italia.
A
Bruxelles la tensione è alta e dopo l'ultimo scivolone dell' Italia sul
debito pubblico ha toccato nuovi record la discussione nella riunione dei capi di gabinetto della Commissione UE era inevitabile. Un dissidio tale che
Bruxelles ha deciso di rinviare di una settimana il "pacchetto di primavera". L'insieme delle raccomandazioni economiche per ogni Paese dell'UE che sarebbe dovuto essere noto questa settimana
slitta dunque al 24 maggio.
Il vicepresidente della Commissione europea,
Valdis Dombrovskis, è quello che si è mostrato più critico nei confronti dei conti dell'Italia. A mostrare più clemenza,
il Presidente,
Jean-Claude Juncker e il commissario agli Affari economici
Pierre Moscovici.
Mentre sembra essere dato per scontato il via libera alla Manovrina, ora si guarda più lontano. Sul tavolo degli esperti di Bruxelles,
una nuova manovra correttiva per l'Italia da 4 miliardi e il risanamento per il 2018 da inserire nella Legge di bilancio di ottobre. Pena una procedura sui conti pubblici italiani in autunno e il commissariamento che il governo vuole evitare a tutti i costi. Questa la posizione dei falchi guidati da
Dombrovskis. Un'ipotesi che
Juncker e Moscovici scartano bollandola come un'interpretazione troppo rigida delle regole.
La partita vera riguarda la correzione per il 2018. Secondo i parametri UE approvati dai Governi e ai quali la Commissione deve attenersi
l'Italia dovrebbe mettere in campo una manovra almeno pari allo 0,6% del PIL: 10 miliari circa . Gli esperti stanno lavorando per cambiare le regole (la cosiddetta matrice che determina l'aggiustamento del deficit per ogni Paese) e dimezzare l'impegno per l'Italia e gli altri partner della zona euro.
Dombrovskis vuole evitare qualsiasi concessione,
Moscovici invece vuole cambiare le regole, fissando sin da ora lo 0,3% nelle raccomandazioni per Roma . Si profilano all'orizzonte giorni di alta tensione anche c'è chi assicura che alla fin si opterà per la soluzione più "soft".