(Teleborsa) - Non finiscono i guai per la Grecia che in tutt'altre faccende affaccendata con il Paese che
ha il suo destino in bilico e negoziati tra le istituzioni del Paese e funzionari internazionali
in stallo e al limite della rottura deve anche dar conto alla
Commissione UE che ha deferito la Penisola Ellenica alla Corte di Giustizia UE per non aver recepito la direttiva sull'efficienza energetica.
In base a tale direttiva, gli Stati membri devono adeguarsi a determinati obiettivi di risparmio energetico a partire dal 1° gennaio 2014 al 31 dicembre 2020. Devono farlo utilizzando schemi obbligatori di efficienza energetica o altre misure di politica mirata a guidare il miglioramento dell'efficienza energetica delle abitazioni, delle costruzioni, dell'industria e dei trasporti.
Nel mese di febbraio 2015, la Commissione ha inviato un parere motivato alla Grecia invitando il Paese a notificare alla Commissione tutte le misure di recepimento della direttiva sull'efficienza energetica. “Fino ad oggi, spiega Bruxelles- non è stata adottata ne’ comunicata alla Commissione alcuna legislazione di recepimento della direttiva nel diritto nazionale.
Riferendosi alla Corte,
per la Grecia, la Commissione UE propone una penale giornaliera che va da 29 a 145,60 euro. Il livello di questa sanzione tiene conto della durata e della gravità dell'infrazione.
Nel caso in cui il recepimento resterà incompleto e la Corte confermerà il parere della Commissione, la penalità giornaliera dovrebbe essere pagata a partire dalla data della sentenza o una data successiva fissata dalla Corte UE fino a quando il recepimento sia completo. L'importo finale della penalità giornaliera sarà deciso dalla Corte, ma non può superare la proposta della Commissione.
Inoltre,
la Commissione Europea ha chiesto alla Germania di garantire il pieno recepimento della direttiva sull'efficienza energetica. "La Germania ha ora due mesi di tempo- fa sapere Bruxelles- per conformarsi a tale obbligo, in seguito che la Commissione potrà decidere di adire la Corte di Giustizia dell'Unione europea e chiedere sanzioni pecuniarie.
I progressi di recepimento della direttiva sull'efficienza energetica sono attualmente all'esame in tutti gli Stati membri.
Nel complesso,
27 Stati membri (tutti eccetto Malta) hanno ricevuto una lettera di messa in mora per non aver recepito integralmente la direttiva entro il termine giugno 2014. Finora, la Commissione ha inviato otto pareri motivati agli Stati membri in cui il pieno recepimento non è stato ancora raggiunto (Austria, Portogallo, Bulgaria, Croazia, Irlanda, Romania, Lettonia e oggi, la Germania) e ha sottoposto due Stati membri alla Corte di giustizia (Ungheria marzo 2015 e, oggi, Grecia).