(Teleborsa) - Il presidente degli Stati Uniti,
Barack Obama sta cercando di puntellare la coalizione contro le
forze jihadiste dello Stato Islamico, comprensibilmente delusa dal fatto che gli attacchi non sono riusciti a fermare il gruppo sunnita che sta conquistando zone sempre più ampie dell’
Iraq e della Siria.
Con l’interrogativo sull’uso delle truppe di terra, che mancherebbero all’appello per rendere più efficace il contrasto all’Isis, Obama e il capo della Stato Maggiore Usa,
Generale Dempsey, si incontreranno con i ministri della Difesa di 20 paesi alleati per delineare una nuova strategia, dopo che quella dei "bombardamenti mirati", come dicono anche funzionari dell’amministrazione, è naufragata.
Baghdad è il bersaglio di frequenti attacchi e l'aeroporto internazionale sarebbe in grave pericolo, per questo motivo il generale Martin Dempsey ha detto alla televisione ABC che gli Stati Uniti hanno dovuto impegnare gli elicotteri d'attacco Apache per prevenire che le forze dello stato islamico orientino i lori attacchi sull’aeroporto di Bagdad.
"Le città di Hit e Kubaisa sono state conquistate la scorsa settimana e Haditha potrebbe cadere nei prossimi giorni", ha detto
Faleh al-Issawi, vice capo del consiglio provinciale di Al-Anbar.
"E’ una minaccia molto seria", ha detto
James Jeffrey, ex ambasciatore degli Stati Uniti in Iraq sotto Obama, "Il tempo non è dalla nostra parte. Stiamo per iniziare a perdere membri della coalizione".
Jeffrey ha detto che l’amministrazione Obama è nettamente contraria all’uso delle truppe di terra e questa decisa opposizione sta rendendo più difficile la rassicurazione dei componenti la coalizione a supportare un eventuale impegno usa per la battaglia allo Stato Islamico.