(Teleborsa) - L’offensiva di terra israeliana a
Gaza, è entrata nella sua fase più cruenta. Per come le azioni dell’esercito di
Tel Aviv abbiano causato decine di morti, anche le milizie di
Hamas hanno causato la morte di 13 soldati israeliani nella sola giornata di ieri, dei quali sette per l’esplosione di un veicolo corazzato.
Più pesante il numero delle vittime dall’inizio dell’invasione di Gaza. Su 87 palestinesi morti nelle violenze, 60 sono stati uccisi dall'artiglieria israeliana, nel bombardamento di ieri sul sobborgo palestinese di Sajava.
Il conflitto si sta aggravando; solo dopo due settimane di combattimenti, Israele ha perso più soldati di quanto abbia fatto in tutta l’analoga operazione di tre settimane, del 2009. Il bilancio delle vittime palestinesi, comprese le vittime di ieri, è salito oltre 430, dei quali oltre 100 bambini, come fa sapere un portavoce del Ministero della Sanità a Gaza.
Mentre gli sforzi diplomatici per porre fine al conflitto si stanno intensificando, con il Segretario di Stato,
John Kerry che dovrebbe arrivare oggi in Israele, il ministro della Difesa israeliano
Moshe Ya'alon, ha detto che l'esercito dovrebbe raggiungere i suoi obiettivi militari entro la fine della settimana. L'obiettivo dichiarato di Israele è quello di distruggere i tunnel scavati dai militanti di Hamas, per infiltrazioni in territorio israeliano e attacchi terroristici.
Secca e convinta la dichiarazione del primo ministro israeliano,
Netanyahu. "C'é una crescente comprensione, anche a livello internazionale, che Hamas sarebbe una parte del problema e non della soluzione. Avevo già messo in guardia, tempo fa, il presidente
Abu Mazen dal raggiungere intese con Hamas, perché queste formazioni estremiste non possono essere associate ad alcun processo diplomatico".