(Teleborsa) - E alla fine invasione fu. La fanteria israeliana ha invaso la striscia di Gaza, dopo giorni di scontri "trans-frontalieri", al seguito di reparti corazzati. L’apertura dell’offensiva di terra,
vanifica quindi i continui tentativi diplomatici, mediati dall’Egitto, di porre fine ai combattimenti e arrivare al
"cessate il fuoco".
Sostenuta dall’artiglieria pesante, i militari sono avanzati nell’enclave palestinese controllata da Hamas, dopo oltre 2000 raid aerei, che hanno provocato la
morte di 230 palestinesi, che però non sono riusciti a neutralizzare gli attacchi missilistici di Hamas, dalle retrovie di Gaza.
I militanti estremisti di Hamas, tramite una fitta rete di
tunnel scavati al confine con Israele, si infiltrava di continuo nello stato ebraico, colpendo indisturbati punti sensibili di Gerusalemme.
Commentando l’incarico affidato ai vertici militari, il
primo ministro Benjamin Netanyahu ha detto "l’operazione si è resa necessaria per distruggere i tunnel del terrore scavati dalla Striscia di Gaza verso il territorio israeliano. L'obiettivo è il ripristino della tranquillità per i cittadini di Israele per un periodo prolungato, con danni significativi alle infrastrutture di Hamas e ad altre organizzazioni terroristiche a lei vicine".
Il braccio armato di Hamas, le Ezzedeen al-Qassam, ha pubblicato una dichiarazione: "Aspettiamo quest’operazione di terra per dare agli israeliani una lezione".
Le
Nazioni Unite hanno chiesto a Israele di dar prova di moderazione e gli
Stati Uniti hanno aggiunto che vorrebbero "moltiplicare" gli sforzi per raggiungere una
tregua. Il presidente palestinese Mahmoud Abbas, che ha viaggiato in Egitto alla ricerca di un cessate il fuoco, ha avvertito che l'incursione complicherebbe la situazione, come riporta l'agenzia di stampa ufficiale palestinese Wafa.