(Teleborsa) - Il presidente di
Arera, Stefano Besseghini, ha confermato che il
prezzo del gas naturale, diminuito a partire da gennaio 2023 fino a marzo, tornerà a crescere nei prossimi mesi. "Nel mese di gennaio 2023 – ha dichiarato in una
audizione alla Commissione Finanze della Camera – si è registrata una riduzione pari al 34,2% del prezzo del
gas naturale per la famiglia tipo (quella con consumi medi di 1.400 mc/annui) rispetto a dicembre 2022. Ciò è stato determinato dalla riduzione della
spesa per la materia gas naturale (-35,9%), dovuta al calo della componente relativa ai costi di
approvvigionamento del gas naturale, dal lieve aumento legato alla spesa per il trasporto e per la gestione del contatore (+0,3%) e dal nuovo livello di
copertura degli
oneri di sistema prevista dalla Legge di bilancio per l'anno 2023 (+1,4%)".
A febbraio si è determinata un'ulteriore diminuzione del 13% del prezzo del gas naturale per la
famiglia tipo rispetto al mese precedente mentre a marzo 2023 si è registrato un ulteriore calo del 13,4% del prezzo del gas naturale per la famiglia tipo su febbraio (inclusi gli effetti delle misure di aiuto), dopo i ribassi registrati per i consumi dei mesi di
gennaio (-34,2%) e febbraio (-13%).
"Le
quotazioni dei mercati all'ingrosso del gas naturale per i prossimi mesi – ha aggiunto Besseghini – hanno recentemente nuovamente mostrato
volatilità crescente e
quotazioni per il terzo e quarto trimestre in rialzo (rispettivamente di più del 5% e del 15% rispetto alle quotazioni per il secondo trimestre)".
"Il Parlamento raccolga il grido d'allarme lanciato dal presidente Besseghini e riveda il decreto legge n. 34 del 30 marzo, reintroducendo lo sconto ora vigente sugli oneri di sistema del gas, altrimenti, a parità di prezzo, vi sarà un aumento della bolletta pari, a regime, a
459 euro su base annua", afferma
Marco Vignola, responsabile del settore energia dell'Unione Nazionale Consumatori, che aggiunge "una
stangata che potrà essere solo parzialmente attenuata a partire da ottobre con un contributo in quota fissa che per ora, però, resta ignoto, e che sarà introdotto solo nel caso la media dei prezzi giornalieri del gas sul mercato all’ingrosso superi la soglia di 45 euro/MWh".
Codacons parla di una
stangata pari a complessivi
+317 euro annui a famiglia (+160 euro l’elettricità, +157 euro il gas) rispetto alle tariffe attuali. "Il Governo non deve farsi trovare impreparato, ed è necessario studiare interventi volti a minimizzare gli effetti del futuro rialzo dell’energia sulle tasche degli italiani, considerato che l’inflazione alle stelle e due anni di caro-bollette hanno già impoverito gli italiani e ridotto sensibilmente i consumi", conclude il presidente
Carlo Rienzi.
“I dati di Arera confermano che l’emergenza energia non è ancora conclusa nel nostro paese", afferma
Assoutenti, segnalando che la maggiore spesa in bolletta,
solo per la luce, sarebbe pari a
+160 euro annui a famiglia”. “Considerata la volatilità dei prezzi dell’energia, riteniamo che il Governo farebbe bene a valutare un nuovo intervento sugli oneri di sistema, reintrodotti ad aprile e che oggi pesano per il 12,7% sulle bollette della luce, appesantendo la spesa energetica degli italiani", ribadisce il presidente
Furio Truzzi.