(Teleborsa) - Contrariamente alle aspettative di mercato, la banca centrale russa ha deciso di mantenere invariato il tasso di riferimento al 21%. Le stime degli addetti ai lavori erano per un forte aumento del costo del denaro, al 23%, per contenere l'elevata inflazione.

L'indice dei prezzi al consumo, a novembre, si è portato all'8,9%, rispetto allo stesso mese dell'anno precedente e, in aumento, dall'8,5% di ottobre, trainati principalmente dall'incremento dei prezzi dei prodotti alimentari.

La riunione odierna della banca centrale russa chiude la serie di meeting di politica monetaria di diverse istituzioni mondiali, in calendarioi questa settimana.

La BCE, nell'ottava precedente, aveva tagliato di 25 punti base il costo del denaro, come nelle aspettative degli analisti, confermando che la politica monetaria della banca di Francoforte rimane restrittiva con approccio “data dependent”. Dall’altra parte dell’oceano, invece, in questa ottava, la Federal Reserve ha tagliato i tassi fed funds di 25 punti base, portandoli a 4,25-4,50%, ma ha ridotto a due il numero di tagli previsti per il 2025, poiché il presidente Jerome Powell ha affermato che un allentamento futuro richiederebbe nuovi progressi sull'inflazione. Inoltre, la Bank of Japan (BoJ ) che ha deciso di mantenere invariato il suo tasso di riferimento allo 0,25% per la terza riunione consecutiva. Anche la Bank of England (BoE) ha mantenuto i tassi invariati nell'ultima riunione del 2024.