(Teleborsa) - Dal 21 novembre 2024 al 22 febbraio 2025, 21Gallery di Villorba (Treviso) ospita Anima e Corpo, una retrospettiva dedicata a Oliviero Rainaldi e curata da Cesare Biasini Selvaggi. Questa mostra rappresenta un ritorno alle origini per lo scultore, nel territorio veneto che ha segnato i suoi primi passi nell’arte.
Rainaldi nasce nel 1956 a Caramanico Terme, in Abruzzo e dopo aver studiato presso l'Accademia di Belle Arti di Venezia e quella di Roma, dove si forma sotto la guida di grandi maestri, sviluppa uno stile unico che combina il classicismo italiano con un linguaggio contemporaneo. Le sue prime opere si distinguono per un uso essenziale delle linee e dei volumi, mentre negli anni successivi il suo linguaggio evolve verso una maggiore complessità, includendo riferimenti alla filosofia, alla spiritualità e alla mitologia. Questa fusione di influenze si manifesta in sculture, dipinti e installazioni che suscitano una profonda riflessione sull’essenza della vita e sulla condizione umana. La produzione di Rainaldi si distingue per l’approccio minimalista che nasconde una straordinaria profondità concettuale. I suoi progetti tendono a ridurre la forma all’essenziale, lasciando spazio all’interpretazione dello spettatore: questa semplicità, soltanto apparente, è il risultato di un’intensa riflessione filosofica e artistica che guida l'artista nella creazione di opere che interrogano i grandi temi dell’esistenza.
Anima e Corpo rappresenta uno dei momenti più significativi della carriera dell’artista: la mostra, curata da Cesare Biasini Selvaggi, esplora infatti il dualismo tra dimensione spirituale e fisica, un tema centrale nella produzione di Rainaldi e attraverso un percorso espositivo che abbraccia diverse opere, invita lo spettatore a riflettere su come l’anima e il corpo interagiscono e si influenzano reciprocamente. L’esposizione - nel dettaglio - comprende 36 opere, tra sculture, dipinti e disegni, che coprono gli ultimi trent'anni della produzione artistica di Rainaldi. Tra queste, due omaggi del 1993 ad Arturo Martini, maestro trevigiano il cui approccio antiaulico e anticlassico è stato una fonte di ispirazione per Rainaldi.
Storico dell'arte, critico e curatore, Biasini Selvaggi è noto per il suo approccio innovativo e per la capacità di creare narrazioni espositive che connettono profondamente il pubblico con le opere d’arte. La sua formazione accademica in storia dell'arte e la sua lunga esperienza come curatore gli hanno permesso di collaborare con artisti di fama internazionale, offrendo un contributo fondamentale alla valorizzazione dell’arte contemporanea. La sua curatela di Anima e Corpo riflette dunque una sintonia unica tra artista e curatore, mirata a valorizzare ogni aspetto della produzione di Rainaldi: grazie alla sua profonda comprensione del linguaggio espressivo dell’artista, il curatore è riuscito così a orchestrare una mostra che rappresenta un autentico viaggio nel suo universo creativo.
Nelle sue dichiarazioni, il critico ha infatti sottolineato l’importanza di offrire un’esperienza immersiva agli spettatori, al fine di trasformare la mostra in un percorso che diventa personale: "Abbiamo fatto questa scelta allestitiva per offrire al pubblico un’esperienza unica. Lo scopo è quello di fare sperimentare il ruolo dell’atelier nella creazione artistica di Oliviero Rainaldi, di avere una relazione speciale, più personale ed emotiva, con il suo lavoro che attraversa diversi stati d’animo, come la solitudine, le pulsioni della sessualità superate dalla purezza dell’ideale androgino, e la ricerca della spiritualità".
Da un lato Rainaldi continua a esplorare i misteri dell’anima e del corpo attraverso le sue opere, dall’altro Biasini Selvaggi conferma il suo ruolo di mediatore culturale, capace di rendere accessibili e comprensibili anche le espressioni artistiche più complesse: insieme - connessi proprio come anima e corpo - hanno creato un’esperienza che va oltre l’arte, trasformandosi in una riflessione stratificata, cavernosa e tentacolare sull’esistenza stessa.