(Teleborsa) - L’AntropoCine Film Fest, svoltosi dall’11 al 13 dicembre presso il Nuovo Cinema Aquila di Roma, inaugura un dialogo tra cinema e ambiente, unendo la riflessione artistica alla sensibilizzazione ambientale. Come evidenziato dal direttore artistico Marino Midena, "il mezzo cinematografico non è solo una lente per raccontare la crisi ambientale e sociale che stiamo vivendo, ma anche un potente strumento per stimolare un cambiamento profondo".
Un Cinema per l’Antropocene
Il festival prende ispirazione dall’Antropocene, il termine coniato dal premio Nobel Paul Crutzen per descrivere l’epoca in cui l’uomo è il principale responsabile delle trasformazioni del pianeta. L’AntropoCine non si limita a descrivere, ma punta a coinvolgere attivamente il pubblico, mostrando come il cinema possa essere un alleato nella difesa dell’ambiente. "Il cinema si muove nel campo dell’immaginario", afferma Midena, "e proprio per questo può parlare in profondità, diventando protagonista di un cambiamento culturale".
EcoCinema: un Percorso Italiano
Tra gli obiettivi principali del festival c’è quello di valorizzare l’ecocinema italiano, spesso meno conosciuto rispetto ai grandi titoli internazionali. Film come Una scomoda verità o Avatar hanno segnato la narrazione green globale, ma anche l’Italia offre un ricco panorama di opere che affrontano queste tematiche. L’AntropoCine si concentra su autori contemporanei e su una rilettura ecologica di maestri come De Sica, Olmi, Pasolini, e Scola, dimostrando che l’attenzione all’ambiente è radicata anche nella nostra tradizione cinematografica.
Una Rassegna tra Arte e Impegno
La programmazione della prima edizione è un viaggio attraverso storie e paesaggi, dalle comunità resilienti del Sud Italia raccontate in Donkey First di Eleonora Marino e Il Tesoro del Sud di Alessandro Marinelli, alle testimonianze sul cambiamento climatico con La carovana dei ghiacciai. Il festival si conclude con Hidden Sea di Luca Calvetta, un’opera corale che mescola poesia e politica.
Ogni giornata offre un’occasione di confronto, con proiezioni, workshop e tavole rotonde, come quella inaugurale con esperti, registi e divulgatori. Un esempio è il laboratorio "Green Set", che esplora come la sostenibilità stia trasformando la produzione cinematografica.
Il Cinema come Seme di Cambiamento
L’AntropoCine Film Fest non è solo una rassegna, ma un invito all’azione. La settima arte diventa così strumento di sensibilizzazione e motore di idee, in grado di coinvolgere lo spettatore non solo come pubblico, ma come parte attiva del cambiamento. "Vogliamo parlare a chi vive questa epoca di transizione", conclude Midena, "perché il cinema non è solo narrazione: può stimolare immaginazione e consapevolezza, rendendosi parte di un processo di trasformazione".
L’appuntamento a Roma offre un’occasione unica per scoprire l’intreccio tra creatività e sostenibilità, ricordando che ogni storia raccontata può accendere una nuova visione per il futuro del pianeta.