(Teleborsa) - La Nota sulle proiezioni macroeconomiche per l’Italia nel quadriennio 2024-2027, elaborata dagli esperti della Banca d’Italia nell’ambito dell’esercizio coordinato dell’Eurosistema, traccia uno scenario caratterizzato da crescita economica moderata, inflazione contenuta e un mercato del lavoro stabile, pur in un contesto di elevata incertezza internazionale. Le proiezioni, basate sulle informazioni disponibili fino al 27 novembre, sono corrette per il diverso numero di giornate lavorative rispetto a quelle del MEF, riportate nel Piano strutturale di bilancio di medio termine pubblicato il 27 settembre.

Per il 2024, si prevede un aumento del PIL dello 0,5%, con un’accelerazione verso l’1% annuo nel triennio successivo, sostenuta dal consolidamento dei consumi interni e dalla ripresa delle esportazioni. Gli investimenti saranno influenzati dalla riduzione degli incentivi all’edilizia residenziale, ma beneficeranno dei progetti legati al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e del graduale calo dei costi di finanziamento.

L’inflazione si manterrebbe contenuta, attestandosi all’1,1% nel 2024, all’1,5% nei due anni successivi e al 2% nel 2027. Questo rialzo sarebbe principalmente attribuibile alla diminuzione dell’impatto negativo dei prezzi energetici e, nel 2027, agli effetti temporanei dell’introduzione della normativa ETS2 sull’emission trading. L’inflazione di fondo scenderebbe dal 2,2% del 2023 a poco più dell’1,5% nel triennio 2025-2027, con le pressioni derivanti dal costo del lavoro largamente compensate dai margini di profitto delle imprese.

L’occupazione continuerà a crescere, anche se a ritmi inferiori rispetto al prodotto. Il tasso di disoccupazione, attualmente al 6,1%, rimarrà stabile fino al 2027, garantendo una relativa solidità del mercato del lavoro.

Le previsioni sono condizionate da fattori di rischio significativi, legati alle tensioni geopolitiche e a un possibile inasprimento delle politiche protezionistiche internazionali, che potrebbero penalizzare le esportazioni e la fiducia di famiglie e imprese. D’altro canto, un eventuale calo prolungato della domanda potrebbe incidere negativamente su salari, margini di profitto e prezzi, influenzando l’andamento generale dell’economia.

Dal report emerge che la crescita moderata e la stabilità inflazionistica dipenderanno dal consolidamento della domanda estera, dalla gestione dei costi energetici e dall’attuazione delle riforme previste nel PNRR, in un contesto di equilibrio tra sostenibilità economica e politiche di supporto sociale.