(Teleborsa) - Negli ultimi sei mesi, la Guardia di Finanza e i funzionari doganali hanno intercettato oltre 180 passeggeri all'Aeroporto Guglielmo Marconi di Bologna che hanno tentato la movimentazione di valuta, omettendone la dichiarazione, per un importo complessivo pari a 2,8 milioni di euro.

La normativa vigente stabilisce l'obbligo di dichiarare in dogana somme pari o superiori a 10.000 euro per i trasferimenti in entrata o in uscita dal territorio nazionale.

La maggior parte dei trasgressori ha scelto di estinguere immediatamente la violazione attraverso il pagamento della sanzione prevista, usufruendo dell'istituto dell'oblazione. Tuttavia, per i passeggeri recidivi - già sanzionati in misura ridotta negli ultimi cinque anni - è stato applicato il sequestro amministrativo di parte della valuta trasportata.

Tra i casi più significativi figura quello di un cittadino marocchino residente in Italia, proveniente da Casablanca, fermato con oltre 50.000 euro in contanti non dichiarati. In questo caso, la normativa prevede il sequestro del 50% della somma eccedente il limite consentito, pari ad oltre 20.000 euro.

"Questi episodi evidenziano come tali violazioni, apparentemente di natura amministrativa, possano celare fenomeni di maggiore gravità, tra cui riciclaggio di denaro e finanziamento di attività illecite, confermando l'importanza di un'attività di controllo rigorosa e continuativa", si legge in una nota delle Fiamme Gialle.