(Teleborsa) - Deciso a formare un nuovo "governo di interesse generale" Emmanuel Macron non perde tempo e – dopo aver annunciato ieri nel suo discorso alla nazione, con un netto "non mi dimetto", la nomina del nuovo premier "nei prossimi giorni" – ha avviato questa mattina le consultazioni con i partiti politici alleati, in quello che chiama "l'arco di governo", che va dai Socialisti ai Républicains.
In mattinata il presidente francese riceverà all'Eliseo i leader centristi del campo macronista: Renaissance, MoDem, Horizons, i Radicali, Unione democratica (Udi). A mezzogiorno il capo dello Stato vedrà il leader dei deputati socialisti, Boris Vallaud, e il suo omologo al Senato, Patrick Kanner, e il segretario dello stesso Ps, Olivier Faure. All'inizio del pomeriggio sarà la volta dei vertici di Les Républicains. Non sono invece per ora invitati invece alle consultazioni né il Rassemblement national (Rn) di Marine Le Pen, né la France Insoumise (Fi), né i comunisti e neanche les Ecologistes.
In mattinata è arrivata l'apertura del Partito socialista francese che si è detto pronto a discutere oggi con la coalizione macroniana e la destra sulla base di "reciproche concessioni" in vista della formazione di un nuovo governo, dopo la caduta di quello di Michel Barnier. Il segretario del Ps che sarà ricevuto a mezzogiorno all'Eliseo, ha precisato ai microfoni di France Info che tale governo nascerebbe sulla base di "un contratto a durata determinata".
Macron, che ieri sera ha dato la colpa della crisi politica che ha provocato la caduta del governo del premier Michel Barnier alla convergenza fra estrema sinistra ed estrema destra, ha previsto che un nuovo capo del governo non uscirà dal suo cilindro prima del prossimo fine settimana, e che occorrerà ancora più tempo per conoscere la composizione della sua nuova squadra.
Punti forti del discorso di Macron sono stati l'annuncio di una "legge speciale" e quello della creazione di "un governo di interesse generale", una coalizione allargata a tutti i partiti "che si impegnano a non sfiduciare il governo". "Una legge speciale – ha detto Macron – sarà presentata entro metà dicembre in Parlamento. Questa legge, temporanea, consentirà, come previsto dalla Costituzione, la continuità dei servizi pubblici e la vita del Paese". Senza citare chi è arrivato ad ipotizzare lo shutdown per la Francia senza manovra finanziaria, caduta insieme al governo Barnier che l'aveva preparata, Macron ha dettagliato una legge speciale che "applicherà per il 2025 le scelte del 2024. E conto davvero su una maggioranza che possa formarsi per adottarla in Parlamento". "L'unico calendario che mi interessa – ha insistito – è quello della nostra nazione. Abbiamo davanti a noi 30 mesi fino al termine del mandato che voi mi avete affidato affinché il governo possa agire". Spazzando via quanto resta delle richieste de La France Insoumise di sue dimissioni, Macron ha aggiunto: "Il mandato che voi mi avete democraticamente affidato è un mandato di 5 anni e io l'eserciterò pienamente, fino al suo termine".
L'altro annuncio, in attesa di quello del nome del premier, è l'intenzione del capo dello Stato di "incaricare" colui che nominerà "nei prossimi giorni" di "formare un governo di interesse generale che rappresenti tutte le forze politiche di un arco di governo che possa parteciparvi o, almeno, che si impegni a non sfiduciarlo".
Dal capo dell'Eliseo anche un rimprovero a quelli che "non si sono rivelati all'altezza", alle "estreme" che si sono alleate per far cadere il governo Barnier. "L'estrema destra e l'estrema sinistra si sono unite in un fronte antirepubblicano – ha dichiarato Macron –. So bene – ha poi riflettuto il presidente, rivolto ai francesi – che alcuni sono tentati di ritenermi responsabile di questa situazione. È molto più comodo, ma non mi assumo l'irresponsabilità di altri". Il Rassemblement National di Marine Le Pen, ha proseguito Macron, "ha votato una mozione di sfiducia che diceva il contrario del suo programma", preferendo "scegliere il disordine". Perché? "Perché pensano soltanto a una cosa – ha detto sferrando un attacco frontale ai suoi avversari –, alle presidenziali. Le vogliono preparare, le vogliono provocare e anticipare". Spazio anche per un po' autocritica e per l'omaggio a Barnier: "Lo sciogliemento del Parlamento non è stato capito – ha ammesso –, e questa è una mia responsabilità". Ma la situazione dopo le legislative anticipate "esigeva una nuova organizzazione politica". E all'ex premier, sfiduciato e fatto cadere "nonostante le concessioni" del suo governo, il grazie "per il lavoro compiuto per il nostro Paese, per la sua dedizione e la sua combattività".
Nel frattempo, Macron si prepara alla grande riapertura di Notre-Dame sabato, dove sono attese diverse decine di capi di Stato e di governo, tra cui il presidente eletto americano, Donald Trump.
Francia, Macron: "Non mi dimetto". Al via le consultazioni per formare il nuovo governo
Il Partito socialista francese si è detto pronto a discutere oggi con la coalizione macroniana e la destra sulla base di "reciproche concessioni"
06 dicembre 2024 - 09.04