Nicola Panarelli, Financial Services Consulting Leader di EY, ha commentato: "Nonostante la scarsa conoscenza del concetto di bancassicurazione tra i consumatori italiani, la fiducia e la preferenza per questo modello sono in crescita, soprattutto tra i giovani nella fascia tra i 25 e i 34 anni; il 42% di questi si dichiara propenso a sottoscrivere un prodotto assicurativo - sia di investimento ma anche di protezione dei propri beni (38%) nonché polizze salute e infortuni (34%) - attraverso un canale bancario, un dato superiore di diversi punti percentuali rispetto al totale del campione intervistato. Quello dei giovani emerge, quindi, come un target dall’alto potenziale per la bancassicurazione, che deve pertanto sempre più valorizzare, da un lato, la conoscenza della propria base clienti per offrire soluzioni 'a valore' e, dall’altro, fare leva su tecnologia e interazione digitale per migliorarne la customer experience".
Per quanto riguarda l'utilizzo e la valutazione dei servizi bancassicurativi, le polizze sono principalmente percepite come strumenti di protezione dai rischi (45%) e di investimento per il futuro (29%), con solo il 10% degli intervistati che le vede negativamente. Tuttavia, c'è una forte differenza tra chi ha sottoscritto esclusivamente prodotti vita e i clienti del comparto danni, con questi ultimi che spesso vedono l'assicurazione come un obbligo.
Le principali preoccupazioni degli italiani riguardano l'invalidità (55%), soprattutto tra i giovani (60%), e la stabilità lavorativa (36%). Tra i 55 e i 74 anni, la paura della non autosufficienza e di gravare sui propri cari è prevalente (52%). I risparmi in banca sono i mezzi di tutela più apprezzati (45%), seguiti dalle assicurazioni a tutela in caso di morte o invalidità (TCM e LTC), sebbene giudicate costose da quasi la metà degli italiani.
Per il settore bancassicurativo, l'indagine evidenzia la necessità di sviluppare servizi accessori, soprattutto nel comparto danni. I servizi più ricercati dai clienti sono quelli legati alla salute, come prenotazioni di visite specialistiche e telemedicina (45%), e la risoluzione di incidenti domestici (28%). La gestione dei sinistri, però, resta un'area critica, con il 75% degli intervistati che considera le compagnie assicurative tradizionali più efficienti rispetto alle banche.
Infine, la fiducia nelle banche e nelle assicurazioni è bassa, con un voto medio di 5,1 su 10. Circa il 30% dei non bancassicurati si dichiara propenso a sottoscrivere un prodotto di protezione attraverso un canale bancario, con una particolare preferenza per la presenza di un unico intermediario (34%) e condizioni economiche favorevoli (24%).