(Teleborsa) - Secondo gli ultimi dati dell’indagine HCOB PMI, il settore manifatturiero dell’Eurozona si è deteriorato a un ritmo più rapido nel mese di novembre rivelando cali più forti nei nuovi ordini alle fabbriche, nella produzione, nell’attività di acquisto e nelle scorte.

Il PMI manifatturiero dell’Eurozona HCOB, indice che misura la salute generale delle fabbriche dell’Eurozona pubblicato da S&P Global, è sceso ulteriormente al di sotto della soglia di invarianza di 50 in novembre, a 45,2, da 46 di ottobre, segnalando così un
deterioramento delle condizioni manifatturiere nell’Unione a moneta unica. Il ritmo di contrazione è stato leggermente più forte di
quello osservato in media durante l’attuale periodo di declino (iniziato a luglio 2022).

Per quanto riguarda i singoli Paesi, gli ultimi dati dell’indagine hanno mostrato che la recessione manifatturiera dell’eurozona è concentrata nelle tre economie più grandi: Germania (43), Francia (43,1) e Italia (44,5). Per quanto riguarda le ultimi due, i tassi di contrazione sono stati i più marcati rispettivamente degli ultimi 10 e 12 mesi. Paesi Bassi, l’Austria e l’Irlanda sono state le altre nazioni monitorate che hanno registrato un manifatturiero inferiore a 50. Spagna (53,1) e Grecia (50,9) hanno registrato ulteriori, anche se più lenti, miglioramenti.

“È un vero peccato che la Spagna sia solo la quarta economia dell’eurozona, e sebbene abbia gestito la contrazione manifattura globale piuttosto bene, non ha la valenza necessaria per sollevare il resto della regione. Per esempio, il peggioramento del calo in Germania di settembre è troppo elevato per far sì che la spinta della Spagna possa fare la differenza", ha spiegato Cyrus de la Rubia, Chief Economist presso la Hamburg Commercial Bank.

"Secondo la nostra stima a brevissimo tempo, la produzione manifatturiera dell’eurozona probabilmente diminuirà di circa l’1% nel terzo trimestre rispetto all’ultimo - ha aggiunto l'economista -. Considerato il crollo repentino dei nuovi ordini, possiamo aspettarci un nuovo calo della produzione entro la fine dell’anno".