(Teleborsa) - "La risposta è che le piazze non si precettano e qui si vede la partecipazione". Lo ha detto il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, prima dell'inizio del corteo a Bologna nella giornata dello sciopero indetto da Cgil e Uil. "Abbiamo già dati di adesione agli scioperi altissimi - ha aggiunto Landini - quindi è una giornata importantissima e la miglior risposta che ci può essere ed è il segno che la maggioranza di questo Paese chiede di cambiare delle leggi balorde e che il lavoro e la dignità delle persone torni a essere al centro. Ed è un messaggio fortissimo per continuare, andare avanti: piazze così piene dicono che siamo sulla strada giusta"
"Mi sembra chiaro che c'è stato un tentativo esplicito di mettere in discussione il diritto allo sciopero". Per questo "chiariamo che sia ritirato il decreto sicurezza in discussione in Parlamento". "Chiediamo che sia ritirato" perché è un decreto "che vuole far diventare un reato lo sciopero, i blocchi stradali, l'occupazione delle fabbriche quando chiudono - ha aggiunto Landini - è chiaro che siamo di fronte al tentativo serio di una svolta autoritaria che mette in discussione la libertà di esistere e la libertà delle persone".
Quello dei salari è "uno dei principali temi" alla base dello sciopero generale di Cgil e Uil, sottolinea il leader della Uil, Pierpaolo Bombardieri, a Napoli. "Le persone normali che vivono di stipendio e pensioni - ha proseguito - arrivano con difficoltà alla fine del mese. Questo deve essere un problema centrale nel confronto con il Governo". Bombardieri ha ricordato che "avevamo chiesto di detassare gli aumenti contrattuali, parlare di competitività - ha aggiunto - e poi parlare di sanità e garantire servizi pubblici dignitosi. Il Governo dovrebbe fare una riflessione rispetto alle persone che oggi sono in piazza e chiedono cambiamenti".
"Lo sciopero di oggi, che Landini aveva dichiarato ben prima che si sapesse il contenuto della finanziaria stessa, è chiaramente di natura politica o di supporto ad alcuni partiti, segno di una prevenzione rispetto all'azione del Governo. L'Ugl partecipa agli scioperi quando c'è una rivendicazione certa da dover esigere, ma non quando si deve fare uno sciopero preventivo o pregiudiziale come quello che hanno deciso di indire Uil e Cgil". Lo dice il leader dell'Ugl, Paolo Capone. "La strumentalizzazione dei lavoratori a fini politici svilisce e indebolisce l'azione sindacale - aggiunge - lo sciopero è un'iniziativa di lotta che i lavoratori pagano con la loro busta paga e proprio per senso di responsabilità nei loro confronti che bisogna ricorrere a questo strumento come ultima ratio".