"Siamo alla nostra terza manovra", ha proseguito Meloni, che vale "30 miliardi, ma complessivamente con questi accordi mettiamo a disposizione quasi 30 miliardi che diventano 45 se si considerano i cofinanziamenti dei comuni, delle regioni e anche dei privati: significa che questo governo in realtà di finanziarie ne ha fatte 4 in due anni". La presidente del Consiglio ha voluto sottolineare che si tratta di una "mobilitazione" di risorse "concentrata sugli investimenti, secondo me questa è la più importante e la più strategica di tutte".
"È una strategia che complessivamente sta dando i suoi frutti - ha aggiunto - perché quello che abbiamo visto accadere nel 2023 nel Mezzogiorno deve farci ben sperare: un Pil che cresce dell'1% in più della media nazionale, una occupazione che cresce più della media nazionale, le aziende del Sud sono state fondamentali nel rilanciare l'export, crescono le società di capitali, crescono le piccole e medie imprese, si può dire che il Sud è stato la locomotiva d'Italia".
"So che non va tutto bene – ha dichiarato Meloni – però significa che le cose possono cambiare, se ci prendiamo per mano investiamo su questo orgoglio e questa capacità. Bisogna crederci e continuare a lavorare su questi investimenti". "Bisogna scommettere - ha quindi concluso la presidente del Consiglio – sul valore e l'orgoglio della gente del sud, non ho mai pensato che la sfida fosse l'assistenzialismo come risposta, la grande sfida è mettere questi territori in grado di competere ad armi pari, è quello che stiamo facendo e i risultati arrivano".