(Teleborsa) - I tribunali continuano a fornire risposte positive alle richieste sindacali di superare il blocco delle progressioni giuridiche ed economiche per l’anno 2013: attraverso sentenza la norma, prevista dall’articolo 9 del Decreto Legge 78/2010 convertito nella Legge 122/10 nell’ambito del "contenimento delle spese in materia di impiego pubblico, viene superata e introduce il riconoscimento giuridico per il personale docente, educativo ed Ata della scuola. L’ultima sentenza di questo stampo è quella emessa dal tribunale di Arezzo che ha confermato l’orientamento della Cassazione e della Corte d’Appello di Firenze, riconoscendo il diritto di tutto il personale scolastico a vedersi attribuita l’anzianità giuridica per l’anno 2013.

Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, torna a ribadire il concetto che "l’anno 2013 dei dipendenti della scuola non può rimanere "congelato": a fronte di compensi modesti, resi ancora più ridotti dal costo della vita, diventa indispensabile cancellare lo sconsiderato blocco di quella annualità, frutto di uno sconsiderato accordo preso dall’allora esecutivo con i sindacati del tempo e non certo l’Anief. Recuperare il 2013 ai fini dell’anzianità professionale è un obiettivo prioritario, perché i dipendenti della scuola in servizio in quell’anno otterrebbero gli scatti stipendiali anticipati di 12 mesi, quindi un beneficio economico importante, con conseguente positive notevoli anche sulla previdenza. Come, Anief, quindi, non molliamo di un millimetro: continuiamo a portare avanti una precisa azione giudiziaria a beneficio di tutti gli iscritti".

Anief ricorda che il problema nasce con il Decreto Legge 78/2010, che stabiliva il blocco della maturazione delle posizioni stipendiali per gli anni 2010, 2011 e 2012. Successivamente, con il DPR n. 122/2013, il blocco fu esteso anche all’anno solare 2013. I successivi CCNL hanno recuperato la validità degli anni 2010, 2011 e 2012 ai fini economici e giuridici, ma il 2013 è rimasto escluso dal recupero. In questo contesto, tutti i docenti e il personale ATA che sono stati assunti a tempo indeterminato si trovano, nel loro decreto di ricostruzione di carriera, un "buco" relativo all’anno 2013, che non viene conteggiato per la progressione economica e stipendiale?.

In passato, sulla tema è intervenuta la Corte d’Appello di Firenze (sentenza n. 66 del febbraio 2024), ma anche la Cassazione (sentenza n. 16133 del giugno 2024), stabilendo che il blocco economico per l’anno 2013 riguarda esclusivamente la maturazione delle posizioni stipendiali per quegli anni (2010-2013). Tuttavia, le due corti hanno anche affermato che una volta superato questo periodo, l’anno 2013 riemerge e deve essere considerato valido ai fini della maturazione delle posizioni stipendiali per gli anni successivi?.

In particolare, i giudici della Corte di Appello di Firenze hanno spiegato che "il blocco normativo delle progressioni economiche non esclude il riconoscimento dell’anzianità di servizio maturata nel medesimo arco di tempo". Questo significa che, se confermate, le sentenze consentirebbero di riconoscere l’anzianità di servizio relativa al 2013 e di accelerare la progressione economica del personale scolastico, permettendo loro di raggiungere più velocemente scaglioni stipendiali superiori. "Il 2013 – spiega l’avvocato Walter Miceli (Anief) intervenuto durante la diretta di Orizzonte Scuola – non può essere considerato del tutto perso per i docenti. Sebbene ci sia stato il blocco economico, questo anno deve essere comunque riconosciuto ai fini giuridici e della progressione di carriera".