(Teleborsa) - Per l’83% degli intervistati l’AI Gen avrà un impatto significativo o rivoluzionario nella sottoscrizione assicurativa. È quanto emerso dalla nuova ricerca di IIA “Underwriting (Re)Generation: l’evoluzione della sottoscrizione guidata dall’IA Generativa e il ruolo della formazione" condotta da EY e sponsorizzata da ICG Net. La ricerca è il terzo capitolo degli approfondimenti condotti da EY per conto di IIA volti ad analizzare l’impatto dell’IA Generativa nel settore assicurativo ed esplorare in profondità i cambiamenti in atto nei processi di sottoscrizione, mostrando come l’adozione di questa tecnologia, abbinata a una formazione mirata, possa migliorare l'efficienza, l'accuratezza e la personalizzazione dell’offerta assicurativa, sia nel ramo danni che vita.
Giunti alla terza ricerca del trittico che indaga dell'impatto dell'IA Generativa nei vari processi afferenti alla value chain assicurativa emerge che, nonostante l’entusiasmo dell'83% degli intervistati verso l’adozione dell'IA nella sottoscrizione, permangono dubbi sui benefici effettivi e sulla facilità di integrazione nei processi di underwriting. La tecnologia si rivela particolarmente utile per automatizzare attività amministrative, supportare le decisioni e personalizzare i profili di rischio, specie per il ramo danni, dove il 90% degli intervistati prevede un forte impatto. Nel ramo vita, invece, le complessità normative e le caratteristiche peculiari dei prodotti limitano per ora il potenziale trasformativo della tecnologia, con 6 intervistati su 10 che ne intravedono un impatto rilevante.
La ricerca, basata sui contributi di 35 operatori tra Compagnie, Insurtech e broker, evidenzia come l’IA possa sostenere l’underwriter in attività chiave, come l’analisi del rischio e la determinazione delle condizioni di copertura, dove l'82% e il 73% degli intervistati, rispettivamente, prevedono un impatto significativo o rivoluzionario. Tuttavia, l’indagine indica anche una certa cautela: solo il 4% delle aziende ha già portato l'IA Generativa in produzione nei processi di sottoscrizione, mentre il 42% è ancora in fase preliminare di studio e valutazione.
Il settore assicurativo intende adottare l'IA Generativa come supporto agli underwriter, per migliorare l'analisi del rischio e ottimizzare le attività strategiche, mantenendo però la decisione finale e la compliance sotto controllo umano, dato che solo il 10% delle compagnie considera l'IA efficace nella gestione della conformità normativa.
In base ai dati presenti nelle ricerche precedenti, il ramo assicurativo che potrebbe beneficiare di un maggior impatto positivo da parte dell‘IA Generativa è la gestione dei sinistri, considerato rivoluzionario per il 96% del campione intervistato, mentre nella distribuzione la previsione scendeva al 59%. Nonostante la maturità delle applicazioni dell'IA Generativa nel settore assicurativo sia ancora limitata, alcune funzionalità si rivelano particolarmente promettenti. La generazione di profili di rischio personalizzati in ambito sottoscrittivo rappresenta una delle aree più rilevanti per l’85% degli operatori (tra questi, il 30% la considera estremamente rilevante); tuttavia, solo il 6% delle aziende ha già delle soluzioni attive in fase di test o in produzione.
"Dalla nostra ricerca emerge che gli operatori del settore assicurativo ritengono alcune aree di applicazione dell’IA Generativa all’ambito della sottoscrizione particolarmente interessanti, dalla possibilità di generare profili di rischio personalizzati, a quella di identificare e prevenire più efficacemente le frodi, considerata estremamente rilevante dal 37% delle Compagnie, all’opportunità di utilizzare l'IA per generare condizioni di polizza tarate sulle esigenze del cliente. Negli operatori del settore c’è una sostanziale fiducia nelle potenzialità dell'IA Generativa e nel contributo che questa tecnologia può portare nel rendere più efficiente il processo di sottoscrizione delle polizze. Molte Compagnie stanno studiando e testando l’implementazione di queste soluzioni; tuttavia, l’adozione concreta richiederà tempi più lunghi per consentire un’attenta valutazione dei benefici e dei rischi associati", commenta Marco Concordati, Partner Insurance di EY.