(Teleborsa) - Dopo le valutazioni e gli annunci delle scorse settimane, il governo degli Stati Uniti ha ufficialmente chiesto a un giudice di ordinare lo smembramento delle attività di Google, richiedendo alla società di cedere il suo browser Chrome. L'azione rientra nelle attività antitrust per per contrastare il monopolio esercitato sui motori di ricerca del gigante di Internet. In un atto depositato in tribunale, il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha infatti sollecitato una revisione delle attività di Google, incluso il divieto di accordi che rendano Chrome il motore di ricerca predefinito sugli smartphone per impedirgli di sfruttare il suo sistema operativo mobile Android.
A ottobre il dipartimento di Giustizia americano aveva fatto sapere che avrebbe chiesto a Google di apportare profondi cambiamenti al suo modus operandi, dopo che ad agosto una sentenza aveva stabilito che il colosso della tecnologia gestiva un monopolio illegale. Tra le richieste dell'amministrazione americana anche quella di non far rientrare Google nel mercato dei browser per 5 anni.
La richiesta di cessione di Chrome da parte di Google rappresenterebbe un profondo cambiamento dell'atteggiamento dell'antitrust americano che ha sempre evitato di toccare gli interessi delle Big Tech dopo il fallimento di ormai 20 anni di smembrare Microsoft.
"Il Dipartimento della Giustizia degli Stati Uniti continua a portare avanti un'agenda radicale che va ben oltre le questioni legali di questo caso", replica Lee-Anne Mulholland, Vice President, Google Regulatory Affairs di Google, aggiungendo "il fatto che il governo provi a esercitare la sua influenza in questo modo danneggerebbe i consumatori, gli sviluppatori e la leadership tecnologica americana proprio nel momento in cui ne ha più bisogno".
Già ieri il prezzo delle azioni Alphabet, la Holding statunitense a cui fa capo Google, è sceso a 177,3 dollari, in calo dell'1,25%.
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