(Teleborsa) - Da ottobre 2023 sono diminuiti i tassi di mercato. Nelle settimane più recenti tale tendenza alla diminuzione è proseguita a seguito delle riduzioni dei tassi BCE e anche anticipando le ulteriori decisioni della BCE. Nei primi 14 giorni di novembre il tasso Euribor a 3 mesi è stato in media del 3,04% (3,17% era la media di ottobre) in diminuzione di 13 punti base rispetto a ottobre 2024. La diminuzione è di 96 punti base rispetto al valore massimo registrato a ottobre 2023. Il tasso dei BOT a sei mesi è stato in media del 2,95% (2,99% a ottobre) in calo di 4 punti base. Il calo è stato di 110 punti base rispetto al valore massimo registrato a ottobre 2023. Il tasso IRS a 10 anni (molto usato nei mutui) è stato in media del 2,39% (2,43% a ottobre) in ulteriore diminuzione di 4 punti base. La diminuzione è stata di 114 punti base rispetto al valore massimo registrato a ottobre 2023. Il tasso dei BTP a 10 anni è stato in media del 3,66% (3,51% ad ottobre) in aumento di 15 punti base. La diminuzione è di 133 punti base rispetto al valore massimo registrato a ottobre 2023. È quanto emerge dal Rapporto Abi di novembre 2024.
TASSI DI INTERESSE SUI PRESTITI BANCARI
Ad ottobre 2024 il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese è diminuito al 4,60% rispetto al 4,90% di settembre 2024 e al 5,45% di dicembre 2023; il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni è diminuito al 3,28%, rispetto al 3,31% di settembre 2024 e in calo rispetto al 4,42% di dicembre 2023; il tasso medio sul totale dei prestiti (quindi sottoscritti negli anni) è sceso
al 4,61% dal 4,70% del mese precedente.
TASSI DI INTERESSE SULLA RACCOLTA BANCARIA
Il tasso praticato sui nuovi depositi a durata prestabilita (cioè certificati di deposito e depositi vincolati) ad ottobre 2024 è stato il 3,14%. A settembre 2024 tale tasso era in Italia superiore a quello medio dell'area dell'euro (Italia 3,35%; area dell'euro 3,17%). Rispetto a giugno 2022, (ultimo mese prima dei rialzi dei tassi BCE) quando il tasso era dello 0,29%, l'incremento è stato di 285 punti base.
Il rendimento delle nuove emissioni di obbligazioni bancarie a tasso fisso ad ottobre 2024 è stato il 3,83%, con un incremento di 252 punti base rispetto a giugno 2022 quando era l'1,31%. Ad ottobre 2024 il tasso medio sul totale dei depositi (certificati di deposito,
depositi a risparmio e conti correnti), è stato lo 0,96% (0,99% nel mese precedente; 0,32% a giugno 2022).
Il tasso sui soli depositi in conto corrente è lo 0,48% (0,52% nel mese precedente; 0,02% a giugno 2022), tenendo presente che il conto corrente non ha la funzione di investimento e permette di utilizzare una moltitudine di servizi.
MARGINE TRA TASSO SUI PRESTITI E TASSO SULLA RACCOLTA
Il margine (spread) sulle nuove operazioni (differenza tra i tassi sui nuovi prestiti e la nuova raccolta) con famiglie e società non finanziarie ad ottobre 2024 è sceso a 159 punti base (191 punti nel mese precedente).
QUANTITÀ DELLA RACCOLTA DA CLIENTELA
La raccolta indiretta, cioè gli investimenti in titoli custoditi presso le banche, presenta un incremento di circa 208 miliardi tra settembre 2023 e settembre 2024 (84,4 miliardi famiglie, 15,4 miliardi imprese e il restante agli altri settori, imprese finanziarie, assicurazioni, pubblica amministrazione). Ad ottobre 2024 la raccolta a medio e lungo termine, tramite obbligazioni, è cresciuta rispetto ad un anno fa dell'8,7% (+9,6% nel mese precedente). I soli depositi, nelle varie forme, ad ottobre 2024 sono cresciuti del 2,4% su
base annua (+0,5% il mese precedente). La raccolta diretta complessiva (depositi da clientela residente e obbligazioni) ad ottobre 2024 è risultata in aumento del 3,2% su base annua, proseguendo la dinamica positiva registrata da inizio anno (+1,6% a settembre 2024).
PRESTITI BANCARI
Il calo dei volumi di credito è conseguente al rallentamento della crescita economica che contribuisce a deprimere la domanda di prestiti: ad ottobre 2024, i prestiti a imprese e famiglie sono scesi del 2,0% rispetto a un anno prima; a settembre 2024 i prestiti alle imprese erano diminuiti del 2,4% e quelli alle famiglie dello 0,4%.
CREDITI DETERIORATI
A settembre 2024 i crediti deteriorati netti (cioè l'insieme delle sofferenze, inadempienze probabili ed esposizioni scadute e/o sconfinanti calcolato al netto delle svalutazioni e degli accantonamenti già effettuati dalle banche) sono diminuiti a 30,9 miliardi di euro, da 31,9 miliardi di giugno 2024 (30,5 miliardi a dicembre 2023). Rispetto al loro livello massimo, 196,3 miliardi raggiunti nel 2015, sono in calo di 165 miliardi.