(Teleborsa) - La plenaria del Parlamento Ue ha adottato con 371 voti a favore, 240 contrari e 30 astenuti la proposta di rinvio dell'attuazione della legge contro la deforestazione, con alcune modifiche al testo proposte dal gruppo Ppe, tra cui la richiesta di aggiungere una categoria di "Paesi a rischio zero" a cui garantire requisiti semplificati. Il regolamento impone alle aziende controlli mirati per evitare che immettano sul mercato materie prime o prodotti provenienti da aree oggetto di deforestazione. Sul dossier deforestazione si spacca, così, nuovamente la maggioranza Ursula. Il rinvio dell'attuazione della legge contro la deforestazione, con alcune modifiche al testo proposte dal gruppo Ppe, è infatti passato con il sì dei Popolari, dei Conservatori, dei Patrioti e dell'ultra destra dell'Europa delle Nazioni Sovrane. Socialisti, Verdi e Sinistra hanno votato contro sia ai due emendamenti del Ppe che modificano il testo sia nello scrutinio finale. I liberali di Renew si sono invece spaccati sul voto finale mentre sugli emendamenti ha prevalso la componente contraria, in linea quindi con i Socialisti. Votano compatte all'interno loro gruppi al Pe, invece le delegazioni italiane. Favorevoli al rinvio dell'attuazione della legge contro la deforestazione Fratelli d'Italia, Lega e Forza Italia in linea con Ecr, Patrioti e Ppe. Contrari invece senza defezioni gli eurodeputati del Pd, dei Verdi e delle Sinistre Ue. Il testo, passato grazie alla cosiddetta 'maggioranza Venezuelà, è passato con 371 voti a favore, 240 contrari e 30 astenuti.

Cedendo alle pressioni di partner internazionali e del Ppe, la Commissione europea ha proposto il mese scorso il rinvio di un anno dell'attuazione del regolamento per fare entrare la legge in vigore il 30 dicembre 2025 per le grandi aziende e il 30 giugno 2026 per le Pmi, invece che, rispettivamente il 30 dicembre 2024 e il 30 giugno 2025. Dopo aver presentato la scorsa settimana, a sorpresa, una quindicina di emendamenti per ammorbidire ancora di più il testo di legge, a poche ore dal voto per riaprire il testo legislativo il Ppe ha deciso di ritirare i più controversi, tra cui la richiesta di rinviare di due anni, invece di uno, l'attuazione della legge. Gli eurodeputati hanno approvato otto dei nove emendamenti messi al voto, dunque il testo legislativo così modificato dovrà ora essere approvato in sede di Consiglio Ue dai Paesi membri. Il regolamento, già formalmente entrato in vigore a fine giugno 2023 ma ancora non attuato, rafforza i controlli dell'Ue sugli operatori o commercianti che devono poter dimostrare che alcuni prodotti immessi sul mercato Ue – tra cui caffè, cacao e olio di palma – non arrivano da terreni recentemente disboscati né hanno contribuito in qualche modo al degrado forestale.

Dopo il voto dell'Eurocamera al rinvio di un anno della legge contro la deforestazione con alcuni emendamenti proposti dal Ppe, il gruppo dei Socialisti&Democratici ha chiesto alla Commissione europea di ritirare la sua proposta. "In coalizione con l'estrema destra, il Ppe ha indebolito le disposizioni chiave del regolamento Ue contro deforestazione" scrive il gruppo in una nota, esprimendo "profonda delusione" per quello che considera un "significativo passo indietro per gli impegni ambientali dell'Ue".

"Il rinvio del regolamento sulla deforestazione, approvato dal Parlamento Europeo, rappresenta una grande vittoria per l'Italia che, insieme a molti altri Governi di matrice politica diversa, aveva proposto di rinviarne l'applicazione poiché avrebbe causato effetti devastanti sulla produzione e trasformazione agricola – dichiara in una nota il ministro dell'Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida –. La richiesta di rinvio – precisa il ministro – è stata avanzata non solo dai nostri produttori ma anche dagli Stati di origine delle merci, sottolineando l'inapplicabilità attuale delle regole previste e il forte rischio di favorire un mercato illegale parallelo. Inoltre, avrebbe rafforzato i sistemi produttivi che non rispettano i diritti ambientali". Il ministro ricorda che "la Germania, durante il G20 in Brasile, aveva richiesto un rinvio di 6 mesi, nonostante sia governata da una coalizione rosso-verde, mentre l'Italia ha proposto un rinvio di 1 anno, indicazione che è stata poi accolta. Ora auspichiamo – conclude – che il Consiglio e la Commissione possano concludere in tempi brevi l'approvazione del testo finale per rendere applicabile il rinvio".

"Il Ppe ha deciso di stracciare gli accordi con la maggioranza europeista che ha sostenuto Von der Leyen e allearsi con l'estrema destra. Questa volta a farne le spese è l'ambiente, protetto dal Regolamento Deforestazione, che mira a garantire la produzione di una serie di beni chiave immessi sul mercato dell'Ue non contribuisca più alla deforestazione e al degrado forestale nell'Ue e nel resto del mondo – hanno dichiarato gli eurodeputati del Partito Democratico al termine dei voti di oggi al Parlamento europeo a Bruxelles –. Nelle scorse settimane insieme al Ppe, era stato negoziato un accordo per sostenere la proroga di un anno all'attuazione del Regolamento Deforestazione a causa dei ritardi della commissione europea nello stabilire le procedure da seguire. I popolari invece, insieme all'estrema destra, hanno presentato alcuni emendamenti che mirano a modificare la sostanza del regolamento stesso, generando ulteriore incertezza negli operatori e nelle imprese sui tempi e sui contenuti finali del testo. Noi, al contrario, riteniamo che tutte le imprese e gli operatori interessati da questa grande novità debbano avere certezza e tempistiche chiare. Questa legge è di importanza cruciale per la lotta contro la perdita di biodiversità e il cambiamento climatico; la sua ambizione e sostanza devono rimanere immutate. Oggi non abbiamo votato contro la proroga, bensì contro un accordo saltato a causa del Ppe, nuovamente alleatosi con l'estrema destra di Orban e Le Pen".

"In un momento storico in cui i cataclismi ambientali si abbattono ormai quotidianamente sulle regioni del Mediterraneo, con morti e distruzione provocate da alluvioni, bombe d'acqua e siccità, anziché rafforzare le misure per arginarli e cercare di mitigarli, le destre in Europa preferiscono annacquare la legge sulla deforestazione approvata nella scorsa legislatura. Un atteggiamento vergognoso e irresponsabile, che fa il paio con quello della destra che governa nel nostro Paese, che addirittura in Manovra pensa di abbattere i fondi contro il dissesto idrogeologico. Assurdo, così significa essere corresponsabili. Ne dovranno rispondere però al prossimo disastro che avverrà" dichiarano in una nota i parlamentari del M5S nelle commissioni Ambiente di Camera e Senato.

Favorevoli al rinvio Coldiretti e Filiera Italia. "Il rinvio dell'applicazione del Regolamento Eudr sulla deforestazione votato dal Parlamento Europeo è in linea con le richieste avanzate da Coldiretti e Filiera Italia in tutte le sedi, per tutelare l'agroalimentare Made in Italy rispetto ai rischi di un insostenibile appesantimento burocratico. Oltre allo slittamento dell'applicazione al 30 dicembre 2025 per le grandi imprese e al 30 giugno 2026 per le micro e piccole, importante per le due sigle – spiegano Coldiretti e Filiera Italia in una nota – è l'inserimento della classe 'rischio zero', che consentirà una consistente riduzione degli obblighi per gli agricoltori italiani con conseguente semplificazione degli oneri burocratici. Si tratta di modifiche che confermano gli obiettivi del Regolamento nella lotta alla deforestazione su cui da sempre Coldiretti e Filiera Italia sono schierate, tengono a precisare, ma rappresentano un'opportunità di semplificazione per le imprese, consentendo di distinguere tra chi fa deforestazione come il Brasile e chi, come l'Italia, non ha ridotto la propria superficie forestale con un progressivo aumento negli anni, fino a raggiungere gli 11 milioni di ettari. Al voto dell'europarlamento seguirà una fase negoziale con Consiglio e Commissione che, Coldiretti e Filiera Italia auspicano si possa concludere in tempi brevi con l'approvazione delle modifiche e, quindi, del testo finale nei tempi utili per rendere applicabile semplificazione e rinvio".