(Teleborsa) - Non c'è ancora l'accordo per la nomina della nuova Commissione. L'incontro tra Ursula von der Leyen e i capigruppo di Ppe, Socialisti e Renew sulle nomine Ue è infatti terminato senza la fumata bianca che si attendeva ma si continua a trattare. I Commissari sono impegnati in questi giorni nelle audizioni di conferma al Parlamento europeo che dovrà votare la loro nomina. Al momento si prevede che le lettere di valutazione saranno pubblicate il 21 novembre con il voto dell'Europarlamento sull'intera Commissione fissato per la settimana successiva.

Ogni candidato dovrà ricevere almeno due terzi dei voti della commissione del Parlamento europeo sta conducendo le audizioni di conferma. Finora sono arrivate le conferme per venti candidati. Posticipata invece quella per la conferma del candidato ungherese Olivér Várhelyi al ruolo di Commissario europeo per l'allargamento e la politica di vicinato. Várhelyi sarà costretto a rispondere ad ulteriori domande scritte.

Ieri si sono tenute le audizioni dei sei vicepresidenti esecutivi designati – compresa quella dell'italiano Raffaele Fitto – e i gruppi della maggioranza von der Leyen che hanno sostenuto la Commissione Ue nello scorso mandato hanno concordato che verranno approvati "a pacchetto" e non individualmente. Una decisione che ha di fatto bloccato il processo di nomina visto che la spagnola Teresa Ribera e Raffaele Fitto sono finiti nel mirino delle forze politiche europee, accendendo lo scontro tra il gruppo dei socialisti e il partito popolare europeo. Nel mezzo i liberali di Renew Europe che criticato sia l'EPP che S&D per loro scontro in corso.

Le negoziazioni in corso a Bruxelles potrebbe portare a modificare la Commissione, anche se solo per quanto riguarda compiti e deleghe, mentre la bocciatura di un candidato resta poco probabile.

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