(Teleborsa) - Emak, azienda quotata su Euronext STAR Milan e attiva nei settori dell'outdoor power equipment, delle pompe e del water jetting, ha realizzato nei primi nove mesi ricavi consolidati pari a 474,3 milioni di euro, rispetto a 449,9 milioni di euro del pari periodo dell'esercizio precedente, in crescita del 5,4%. Tale incremento deriva dall'effetto positivo della variazione dell'area di consolidamento per il 3,3%, da una crescita organica delle vendite per il 2,3% e dall'effetto negativo dei cambi di traduzione per lo 0,2%. La performance organica ha risentito negativamente del conflitto Russia - Ucraina per circa 5 milioni di euro.
L'EBITDA adjusted del periodo ha raggiunto il valore di 57,5 milioni di euro (12,1% dei ricavi), rispetto a 60,5 milioni di euro (13,5% dei ricavi) del pari periodo 2023. La variazione dell'area di consolidamento ha contribuito per 2,8 milioni di euro. A livello organico, il risultato ha risentito principalmente dell'aumento del costo del personale e dei costi di trasporto a seguito delle tensioni geopolitiche del Mar Rosso.
L'utile netto consolidato al 30 settembre ammonta a 14 milioni di euro, rispetto a 22,8 milioni di euro nel pari periodo del 2023. Nel periodo in esame sono stati registrati maggiori oneri finanziari, dovuti all'incremento dei tassi di interesse di mercato e al maggiore livello dell'indebitamento lordo, e una gestione cambi negativa, rispetto ad un valore positivo del pari periodo.
"L'andamento delle vendite sta confermando la bontà delle nostre linee strategiche - ha commentato l'AD Luigi Bartoli - A fronte di uno scenario esterno ancora complesso, rimaniamo positivi per le prospettive dei prossimi mesi".
La posizione finanziaria netta passiva si attesta a 215 milioni di euro, rispetto a 186,5 milioni di euro al 30 settembre 2023 e 191,5 milioni di euro al 31 dicembre 2023.
In uno scenario di mercato altamente incerto, il Gruppo conferma le proprie aspettative di aumento progressivo del fatturato rispetto al 2023.