(Teleborsa) - Si è svolta oggi, presso l’Auditorium della Camera di Commercio di Firenze, l’Assemblea di mandato di Legacoop Produzione e Servizi, un’occasione per riflettere sul futuro del settore e per lanciare un appello urgente al Governo e alle istituzioni italiane.

"L’assenza di politiche industriali di lungo periodo e di progettualità affossano la crescita e lo sviluppo dell’economia. Attraversiamo un momento complicato, soprattutto a causa delle tensioni internazionali che abbattono la fiducia dei mercati interni. Dal governo ci aspettiamo azioni concrete per rilanciare l’economia. Serve progettualità, investimenti infrastrutturali di lungo respiro coerenti con le necessità infrastrutturali dei territori. Lo chiediamo a gran voce da tutto il sistema cooperativo". Lo ha dichiarato il presidente di Legacoop Produzione e Servizi, Gianmaria Balducci, nel corso dell'evento.

"Senza progettualità e visione a lungo termine, si mette a rischio non solo la crescita economica ma anche il benessere dei cittadini e la stabilità delle imprese. La cooperazione chiede azioni concrete e investimenti duraturi, per un’economia più forte e resiliente" ha proseguito Balducci, sottolineando l’impegno di Legacoop nell’ottica di un rafforzamento delle infrastrutture e di una maggiore coerenza tra le politiche industriali e le esigenze dei territori.

Il presidente ha ricordato che le cooperative di Legacoop contribuiscono in modo essenziale alla crescita dei territori e delle comunità, e che è necessario un cambio di approccio da parte delle istituzioni: "Intendiamo rafforzare l’interlocuzione con le istituzioni per far comprendere le nostre priorità, che sono le priorità di intere filiere e di migliaia di lavoratori e lavoratrici. Siamo pronti a collaborare, ma è indispensabile che il Governo si impegni a considerare la nostra realtà economica come un partner strategico".

"Il sistema d’imprese che rappresentiamo rafforza la sua presenza nei mercati di riferimento. Nei settori delle costruzioni, dell’industria, dei trasporti e in quelli dei servizi le cooperative sono leader. Nei prossimi anni rappresenteremo al meglio la cooperazione di lavoro candidandoci, attraverso alleanze strategiche, a rappresentare un mondo delle imprese che necessita di un Paese con politiche di lungo periodo", prosegue il direttore Andrea Laguardia. "Su questo incalzeremo il Governo chiedendo modifiche sostanziali alla Legge di Bilancio e una maggior attenzione nei confronti di settori indispensabili per la crescita economica che permettono a migliaia di lavoratrici e lavoratori di avere un lavoro dignitoso. Serve una modifica sostanziale del codice degli appalti, con norme certe ed esigibili per la revisione dei prezzi, che tengano conto degli aumenti salariali previsti dai Ccnl. Servono interventi strutturali per abbassare il costo del lavoro, anche attraverso la detassazione degli aumenti contrattuali. Il decreto correttivo proposto da Salvini è insufficiente. Serve più coraggio da parte del Governo per rilanciare un'economia in affanno", conclude Laguardia.

Il presidente di Legacoop, Simone Gamberini, ha portato l’attenzione sull'assenza di visione nelle politiche industriali italiane ed europee. In un momento caratterizzato dal rallentamento del ciclo economico e da un forte calo della produzione industriale, ha evidenziato come le misure contenute nella manovra delineata dal Governo non siano sufficienti a sostenere le imprese nelle transizioni digitali e green. "È preoccupante vedere che mancano gli investimenti necessari per migliorare la competitività delle nostre imprese e che la recente abolizione dell’ACE ha aumentato il carico IRES per le imprese di oltre il 10% in media. In questo scenario, la mancanza di misure per la revisione dei prezzi negli appalti di servizi rappresenta un problema cruciale per garantire la qualità per gli utenti e la sostenibilità economica delle imprese", ha dichiarato Gamberini, aggiungendo che la mancanza di risorse per adeguare i prezzi nell’edilizia rischia di bloccare i progetti finanziati dal PNRR, considerati l’unico stimolo alla crescita economica del Paese.

Alla chiusura dell’Assemblea, presieduta da Monica Fantini di Conscoop, sono intervenuti anche la sindaca di Firenze Sara Funaro e il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani. Hanno contribuito inoltre alle riflessioni il presidente di Legacoop Toscana Roberto Negrini e il professor Tito Boeri dell’Università Bocconi, con un intervento sulle trasformazioni nel mondo del lavoro. La giornata si è conclusa con una nota culturale grazie alla partecipazione dell’attore Valerio Aprea, che ha interpretato i sette principi cooperativi attraverso monologhi, raccontando storie emblematiche dalla cooperazione di lavoro.

Secondo Codacons, a settembre 2024 la produzione industriale ha subito un calo del 4% su base annua, segnando il ventesimo calo consecutivo. Il presidente di Codacons, Carlo Rienzi, ha parlato di "una contrazione che investe tutti i settori, e che appare allarmante se si analizza l’andamento dei beni di consumo, che a settembre scendono del -3,5% su base annua e del -4% nei primi nove mesi rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, con un vero e proprio tonfo per quelli durevoli, in calo verticale del -5,6% nel 2024".

Anche Confcommercio è intervenuta sulla situazione, commentando i dati ISTAT e sottolineando che, nonostante i segnali positivi nelle vendite al dettaglio di settembre, permangono grandi difficoltà. L'Ufficio Studi di Confcommercio ha sottolineato l’importanza di attendere i prossimi mesi per comprendere se si tratti di un punto di svolta nell’atteggiamento delle famiglie.

Assoutenti, per voce del presidente Gabriele Melluso, ha dichiarato che il trend negativo delle vendite al dettaglio continua e che i consumi alimentari del 2024 hanno registrato una riduzione complessiva di 1,6 miliardi di euro. "La buona performance fatta registrare dalle vendite a settembre, che segnano una crescita mensile sia in valore che in volume, non basta a colmare il gap con il passato – spiega il presidente Gabriele Melluso – Nell’intero 2024 il commercio registra infatti una contrazione dei volumi delle vendite del -0,7%, che raggiunge il -1% per gli alimentari. Questo significa che, al netto dell’inflazione, le vendite alimentari scendono nel complesso in Italia per 1,6 miliardi di euro rispetto al 2023. Gli italiani in sostanza continuano a contrarre gli acquisti anche per beni primari come il cibo, e per questo sollecitiamo ancora una volta il Governo ad intervenire adottando misure tese ad accelerare la discesa dei prezzi al dettaglio, combattere le speculazioni e tutelare il potere d’acquisto delle famiglie, in modo da far ripartire i consumi e sostenere commercio ed economia" – conclude Melluso.

Infine, l’Unione Nazionale Consumatori (UNC), rappresentata dal presidente Massimiliano Dona, ha definito la crisi della produzione industriale come una vera e propria “disfatta”, spiegando come i beni di consumo durevoli abbiano registrato le peggiori performance. Dona ha indicato che il calo della produzione è strettamente legato alla contrazione della capacità di spesa delle famiglie e ha chiesto al Governo di intervenire per stimolare i consumi interni.