(Teleborsa) - Dopo le revisioni al rialzo del PIL degli ultimi anni "in misura inedita" effettuate dall'Istat "anche alla luce del notevole incremento dell'occupazione sin qui registrato, non sarei stupito da eventuali revisioni al rialzo anche relativamente alle stime preliminari del PIL 2024". Lo ha detto il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, nel corso dell'audizione alle commissioni Bilancio di Camera e Senato sulla manovra sottolineando che le prospettive di crescita a breve termine risultano, nel complesso, ancora incoraggianti. I modelli di previsione interni lasciano ritenere che, nel trimestre finale dell'anno, il Pil dovrebbe tornare in espansione, grazie al recupero della domanda estera netta e al prosieguo della ripresa dei consumi"

Nel ddl di bilancio, l'aver reso strutturali diverse misure prima finanziate annualmente, contribuisce ad attenuare le incertezze degli operatori di mercato.

Giorgetti ha voluto anche "sgombrare il campo dalle osservazioni di quanti ritengano che la manovra non abbia introdotto rilevanti novità rispetto alle politiche già adottate dal Governo. Al contrario, la conferma a regime e talora la modifica del perimetro e della configurazione, fermi restando gli effetti economici di determinate misure, può contribuire ad attenuare i timori degli operatori di mercato legati all'incertezza delle prospettive economiche"

Quanto alle risorse derivanti dal concordato preventivo introdotto nel decreto-legge fiscale "non sono state considerate, per ragioni prudenziali, nell'ambito delle coperture e solo una volta quantificate e iscrivibili in bilancio potranno essere destinate, come previsto già a legislazione vigente, al finanziamento di interventi di riduzione della pressione fiscale".

Il taglio del cuneo fiscale rivisto e ampliato ai redditi fino a 40.000 euro rispetto alla precedente soglia dei 35.000 porterà benefici "a ulteriori 3 milioni di contribuenti", ha proseguito il Ministro per il quale la diversa configurazione dell'intervento consentirà di "di attenuare le distorsioni legate al cosiddetto effetto soglia che caratterizzava lo schema precedente".

Capitolo sanità - "Per effetto degli ulteriori stanziamenti disposti dalla manovra, nei prossimi anni il finanziamento della spesa sanitaria assumerà inoltre un andamento all'incirca pari a quello dell'inflazione misurata in termini di IPCA (Indice dei Prezzi al Consumo Armonizzato per i Paesi dell'Unione Europea), che in base alle stime programmatiche del Piano strutturale di bilancio di medio termine sarà pari a circa l'1,9 per cento nel periodo 2025-2027".