(Teleborsa) - "Non siamo nella stessa posizione di Banco BPM, perché non abbiamo una compagnia assicurativa nel gruppo. Da quello che ho compreso, la transazione annunciata avverrà solo se il Danish Compromise verrà riconosciuto, e noi non abbiamo questa possibilità". Lo ha affermato l'amministratore delegato di BPER, Gianni Franco Papa, durante la call con gli analisti che ha seguito la pubblicazione dei risultati dei nove mesi 2024.
"Abbiamo una JV, abbiamo Arca Vita con un altro partner bancario e Unipol - ha aggiunto - Abbiamo una forte partnership con Unipol, siamo molto felici di questo, e sarebbe controintuitivo per noi comprare una compagnia assicurativa e cominciare da capo quando abbiamo rapporti consolidati con una delle più grandi e forti compagnie in Italia".
"Siamo totalmente concentrati sull'esecuzione del recente piano e siamo pienamente impegnati sui target annunciati, quindi il capitale in eccesso sarà impiegato per sviluppare la banca - ha spiegato Papa - Non prevediamo azioni eccezionali sui costi, le abbiamo già fatte a dicembre 2023 e a giugno 2024. Abbiamo analizzato la situazione attuale e non avrebbe senso fare ulteriori azioni perché il costo sarebbe troppo grande rispetto ai benefici ottenibili".
Quando gli è stato chiesto perché la banca non ha aggiornato altre guidance oltre al CET1 Ratio. ha replicato: "Per quanto riguarda l'utile netto abbiamo confermato la stima di circa 1,3 miliardi di euro. Siamo a 1,1 miliardi di euro alla fine del terzo trimestre, ma verso la fine dell'anno abbiamo un aumento dei costi, alcuni stagionali con i fornitori, e un aumento dei costi di HR. Quindi abbiamo scelto di confermare un approccio conservativo".
Rispetto alla guidance sull'NII, Papa ha detto che BPER nel quarto trimestre sarà in linea con il terzo trimestre, o leggermente al di sotto, mentre la previsione per il 2025 è di un NII in linea con il 2023.