(Teleborsa) - La vittoria netta di Donald Trump alle elezioni presidenziali statunitensi ha lasciato il segno sui mercati finanziari, con la cosiddetta "Trump Trade" visibile su una grande quantità di asset. Secondo gli esperti, una serie di politiche (tagli alle tasse, deregolamentazione, tariffe commerciali) potrebbero infatti alimentare contemporaneamente la crescita economica, gli utili aziendali e l'inflazione.
"I mercati finanziari hanno reagito, in alcuni casi in modo aggressivo, ai risultati delle elezioni statunitensi che indicano sempre più una forte vittoria di Trump e del Partito Repubblicano - ha commentato Ole Hansen, Head of Commodity Strategy di BG SAXO - Questo risultato è vicino alla formazione di uno scenario "Trump 2.0" o di un "Red Sweep", in cui i repubblicani potrebbero controllare sia la Casa Bianca che il Congresso, dando loro un'influenza sostanziale nelle prossime negoziazioni fiscali e di spesa".
I future sui maggiori indici azionari USA mostrano guadagni compresi tra l'1,7% del Nasdaq al +3 del Dow Jones. Ancora meglio il future sul Russell 2000 (che rappresenta le small cap USA), con un +5,7%.
"Per quanto riguarda i mercati, almeno nel breve termine, questa situazione potrebbe essere positiva per le small e mid cap statunitensi - ha dichiarato Álvaro Sanmartín, Chief Economist, Amchor IS - anche le valute emergenti si stanno generalmente apprezzando rispetto all'euro perché la BCE probabilmente risponderà ai dazi di Trump con una politica monetaria più accomodante; l'azionario dell'Asia emergente ex Cina sta facendo bene; e l'azionario dell'Eurozona è chiaramente peggiore di quello statunitense, ma al momento in territorio positivo".
L'U.S. Dollar Index, che misura il valore del dollaro statunitense USD rispetto a un paniere di valute, è in rialzo del 2%. Le valute che hanno subito i maggiori contraccolpi sono stati il peso messicano, lo yen giapponese e l'euro, i primi due colpiti dalla potenziale divergenza tra il percorso dei tassi del FOMC e delle altre banche centrali principali. Il cambio EUR/USD è arrivato a quota 1,07 (-2%).
"Il piano di Trump di limitare l'immigrazione e di imporre tariffe sulle merci straniere richiede che i tassi di interesse statunitensi restino più alti, più a lungo, a sostegno del dollaro - ha detto Maxime Dupuis, Global Head of CIO office di ODDO BHF AM - L'utilizzo dei proventi derivanti dai dazi per abbassare le tasse nazionali dovrebbe agire come stimolo fiscale. A lungo termine, ci aspettiamo che il dollaro statunitense si indebolisca con deficit e un rapporto debito/PIL più alti".
Il rendimento dei Treasury a 10 anni è salito al 4,43% rispetto a un precedente del 4,29%, ai massimi da luglio.
Il Bitcoin ha segnato un nuovo record, sfondando quota 75 mila dollari. "Mentre il Bitcoin raggiunge nuovi massimi, riconosciamo quanto questo asset sia avanzato in un periodo di tempo così breve - ha detto Thomas Perfumo, Head of Strategy di Kraken - Dal suo ultimo picco nel marzo 2024, gli ETF sul Bitcoin hanno registrato un aumento netto di flussi pari a 10,5 miliardi di dollari, alimentando l'ottimismo per la possibilità di una maggiore chiarezza normativa".
Effetto "Trump trade": volano dollaro e rendimenti dei Treasury, ottime le small cap
06 novembre 2024 - 14.31