(Teleborsa) - "Nella transizione energetica un ruolo più importante lo devono avere, sia l'efficientamento energetico, sia nel campo civile che industriale, che lo sviluppo delle rinnovabili. Le tecnologie, però trainanti, sono fotovoltaico ed eolico che non sono programmabili, quindi bisogna garantire la sicurezza del sistema energetico. Ci vuole un carico di base che sia in grado di erogare energia h24". Lo ha dichiarato Paolo Arrigoni, Presidente GSE, durante l'evento "Il Futuro del Gas in Italia nel nuovo contesto geopolitico", organizzato da A.R.T.E, l’Associazione di Reseller e Trader dell’Energia, che si è svolto oggi a Roma, presso l’Auditorium GSE.

"Oggi quel carico di base è fornito dal gas con le centrali termoelettriche, domani potrebbe essere il nucleare, oppure potrebbe essere il gas abbinato alla CCS. Quindi, il gas e una forma di energia di transizione molto importante che non bisogna assolutamente trascurare. L'Italia però dipende per il 96% dei consumi dall'estero per quanto riguarda il gas, purtroppo negli ultimi 20 anni la produzione di gas è diminuita. Ci sono, però, delle iniziative in controtendenza, per esempio la Gas Release 2.0, che è un provvedimento che consentirà la coltivazione di nuovi giacimenti, estrarre gas e metterlo a disposizione del comparto energivoro a costi contenuti per la competitività e per diminuire la dipendenza energetica del gas, ma anche per favorire la decarbonizzazione c'è il tema del biometano, cioè economia circolare e trasformare la forza, la frazione organica, gli scatti vegetali in questa molecola che è uguale al gas naturale ma che consentirà anche la decarbonizzazione del settore dei trasporti".

"Ci sono degli obiettivi importanti, 5 miliardi di metri cubi di biometano che rispetto ai 60-70 miliardi di metri cubi di consumo nazionale rappresentano comunque una buona percentuale. Il GSE e ingaggiato sia sulla Gas Release 2.0 sia per la promozione del biometano attraverso la gestione di due meccanismi".

"L'aumento del caro energia e la crisi Russia-Ucraina ha fatto capire come il sistema energetico determina gli spostamenti del baricentro della geopolitica. L'Italia si sta riappropriando di un ruolo, l'Italia si è candidata già a essere l'ab del gas, e di fatto noi con l'affrancamento dal gas russo stiamo diventando un paese che importa da diverse fonti di approvvigionamento che sono aumentate nel corso degli ultimi due anni e, in questi ultimi due anni, addirittura l'Italia esporta gas verso nord e Austria, e questo è un elemento importante dal punto di vista geopolitico", conclude Arrigoni.