"Molte aziende, - continua Prete - per esempio, con investimenti nel fotovoltaico hanno ovviamente efficientato il loro fabbisogno energetico e questo gli ha consentito di avere un vantaggio. Sono scelte che quindi pagano e oggi sicuramente siamo in una fase in cui c'è un leggero rallentamento, però la strada è tracciata. Certamente bisogna tenere presente della neutralità tecnologica perché non bisogna scegliere obbligatoriamente un percorso, ma si possono scegliere più percorsi con l’obiettivo, ovviamente, di rispettare l'ambiente e rispettare quelle che sono le emissioni, visto che il target del 2030 era quello di ridurre del meno del 55% le emissioni di anidride carbonica".
"L'Italia è sulla buona strada. Probabilmente questo traguardo non sarà raggiunto perché avremmo dovuto installare 7 GW l'anno nei 10 anni precedenti al 2030 di energie rinnovabili. Questo traguardo non è ancora raggiunto, anche se, lo scorso anno sono stati installati 5,2 GW di fotovoltaico, quindi il trend è positivo. Non sono stati installate perché l'Italia è un paese dove poi il problema delle autorizzazioni degli ostacoli del territorio è ancora molto presente".
"C'è una fascia di imprese soprattutto la più piccole che, per motivi culturali ed economici, hanno qualche difficoltà all'approccio a questa transizione. Però io credo che non è solo un problema culturale è che in qualche maniera bisogna agevolarlo questo percorso. Allora industria 5.0 che l'ultimo programma, che riguarda anche le risorse del PNRR, va in questa direzione. Cioè l'incentivazione è fatta se io investo nell'ampliamento, nella tecnologia, e quindi nella digitalizzazione della mia impresa ma contemporaneamente devo investire anche sotto l'aspetto Green. È ovvio che a volte non è semplice diciamo rendicontare questi risultati, però credo che un processo semplificativo va fatto sicuramente e so che si sta operando in tale misura proprio perchè non possiamo creare un ostacolo a un percorso che tutti vogliono fare e che poi hanno un problema legato a un eccesso di carte da scrivere", conclude il Presidente.